Come per Mozart, anche per Beethoven un consistente capitolo della sua biografia umana e professionale, è giustamente occupata dalla presenza del pianoforte, che per Beethoven rappresentò il primo banco di prova di qualsivoglia invenzione espressiva.
Ambedue pianisti di professione prima che compositori, ambedue autori di musica pianistica ma Beethoven ha consegnato una serie di Concerti pianistici, tutti scritti nei primi anni dellOttocento, esigua per consistenza numerica rispetto a quelli del suo collega - cinque contro diciotto - ma di peso specifico e di intento unitario si direbbe simili al corpus delle sue nove sinfonie.
A Mozart, ma anche a uno dei figli di Bach, Johann Christian, Beethoven guardò per i primi due concerti, nati nel solco della tradizione, ma ricchi di invenzione tutta beethoveniana. Giovanni Carli Ballola, studioso di Beethoven, sottolinea «lirripetibile felicità inventiva e la baldanzosa sicurezza» di questi lavori. Con il Terzo sembrò quasi assumere una pausa di riflessione; mentre nel Quarto diede il frutto migliore dellintera serie, da paragonarsi, senza esitazione, alle opere della grande maturità e dellultimo periodo. Perciò, non sembri peregrina lidea di farli ascoltare a distanza ravvicinata, come ha deciso di fare lassociazione «Roma Sinfonietta» diluendone lesecuzione in tre serate, a Monteporzio Catone, nella cinquecentesca Villa Mondragone, (al km 21 della Tuscolana), nell'Ottocento appannaggio della Compagnia di Gesù, e dal 1981 acquistata dalluniversità di Tor Vergata. Mercoledì scorso sè già ascoltato il Quinto Concerto, il cosiddetto Imperatore; questa sera tocca al Secondo e Quarto (solisti rispettivamente Antonello Maio e Andrea Bacchetti) e venerdì 27, al Primo e Terzo (con i pianisti Luigi Tanganelli e Massimiliano Ferrati).
Inizio concerto: ore 21.30. Info: 06-3236104; 06-32111712
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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