Travaglio spaccia un’altra bufala: niente processo per la malasanità

È il bambino della fiaba che grida «al lupo!». Non resta che attendere quanto ci metteranno gli italiani a non credere più al bambino Travaglio, che nell’ultima puntata di Annozero, preso dalla foga di vedere il premier dietro le sbarre, ha urlato «al lupo!» a sproposito. Attenzione, gente! Se passa il processo breve, chi ha avuto la vita rovinata dalla clinica Santa Rita rimarrà senza giustizia.
Si chiama terrorismo. I sondaggi dicono che la stragrande maggioranza degli italiani è d’accordo con l’esigenza di una giustizia più rapida? Allora si demonizza, si manda Sandro Ruotolo tra le vittime e si urla in televisione che se passasse la nuova legge (limite di 2 anni per ogni grado di giudizio) ci ritroveremmo per le strade Jack lo Squartatore, Pacciani redivivo e Nerone con lo Zippo in mano: «Salteranno Calciopoli, il processo a Fazio e Fiorani, il crac Hdc, lo spionaggio Telecom», spiega Travaglio. Ma la finanza, si sa, interessa poco. Per colpire la gente serve, cinicamente, il sangue. E allora si strumentalizza una vicenda tra le più vergognose, quella delle operazioni chirurgiche inutili compiute nella clinica privata Santa Rita di Milano da primari senza scrupoli che guadagnavano migliaia di euro mozzando seni e asportando polmoni sani. Ma sarà poi vero che questi mostri finiranno prescritti?
Innanzitutto, non è detto che la vicenda non rientri nei casi di «allarme sociale» per cui il processo breve non vale, come quelli per il rogo Thyssen e il crac Parmalat. Ma se così non fosse, il processo dovrebbe comunque andare in porto. Pm e giudici hanno lavorato sodo. Arresti nel giugno 2008, rinvio a giudizio il mese dopo, prima udienza il 2 dicembre dello scorso anno: 43 udienze, 154 testimoni e 9 imputati ascoltati. Per riuscire a processare il primario Pier Paolo Brega Massone e compagnia macellante, non ci sono stati tempi morti. A parte che è la dimostrazione che, quando la giustizia lavora bene, si riescono ad evitare attese bibliche, davvero rischia di essere stato tutto inutile? Quasi impossibile. Perché a fine gennaio sono fissate le requisitorie dei pm e a quel punto mancherebbero solo le arringhe della difesa, le eventuali richieste di nuovi teste e nuove perizie mediche (che sarà però il tribunale a decidere se ammettere) e le arringhe dei quaranta avvocati di parte civile, ovviamente interessati a fare in fretta. Morale: la prescrizione scatterebbe a luglio e ci sarebbero quasi cinque mesi per le ultime fasi. Tempo sufficiente anche con il processo breve.
Certo, potrebbero esserci problemi, ritardi imprevisti, epidemie. Come in ogni altro processo, d’altra parte. La sostanza, però, è che il procedimento ai medici della Santa Rita è un esempio di come la macchina della legge possa funzionare perfettamente se non ci si perde in burocrazie e accanimenti.

La sostanza è che i lupi con il bisturi finiranno giudicati e le vittime avranno giustizia. Anche se il bambino Travaglio continua a gridare, sperando che i lupi diventino uccel di bosco per poter poi dare la colpa a un Cavaliere cattivo.

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