Filippo Grassia
Nel corso del convegno «Le regole del gioco», svoltosi a Roma, ha destato particolare interesse lintervento di Guido Marino, amministratore di Mag Consulenti Associati. In base agli studi compiuti dalla sua società, lallargamento delle rete potrebbe portare il mercato delle scommesse a un vero e proprio boom di raccolta nel 2009 che passerebbe da 4,6 miliardi (il movimento del 2005) a 8,9 miliardi. E questo grazie, in particolare, allaumento delle scommesse sportive, destinate a triplicare il movimento da 1,5 miliardi dellanno scorso a 5 miliardi del 2009. Ma anche il comparto ippico farà la sua parte. «Il risultato ha affermato Marino è possibile grazie alla nuova rete distributiva fisica e virtuale che risponde in modo esauriente alle tendenze della domanda in Italia. Ci sarà una riduzione dei punti marginali nella vendita dei giochi a totalizzatore e una concentrazione dell'offerta: da 25mila punti con portafoglio non sempre completo a circa 18mila con tutti i giochi. Da queste novità deriverà una maggiore professionalità e un miglior controllo dei punti, con una superiore tutela del giocatore. Di particolare importanza sarà anche la progressiva eliminazione delle differenze di palinsesto a livello europeo».
In questa direzione si assestano i dati relativi ai primi nove mesi dellanno: oltre 3 miliardi di incasso, di cui 1.540 sono stati raccolti dallo sport con un incremento del 55% rispetto al corrispondente periodo del 2005. In crescita costante, allinterno di questo comparto, il settore on-line che da gennaio a settembre ha movimentato 452 milioni di euro con un aumento del 234% in confronto allanno passato. A fare la parte del leone, secondo uno studio di Agipro su dati Aams, resta il calcio con il 93% di scommesse: in pole-position la Serie A davanti al Mondiale, la Serie B (gettonatissima nellultimo periodo grazie alla presenza della Juventus), la Champions League, la Serie C1, la Liga spagnola, la Premier League inglese, La Ligue francese e la Bundesliga tedesca. Ma ci sono sport in continuo progresso come il volley (+120%), il ciclismo (+100%), il tennis (+915) e il basket (+69%).
E lippica, chiederete? Il movimento è stabile con una raccolta di quasi 1.600 milioni, di cui appena il 3% per via telematica. Il che la dice lunga sui gusti del pubblico: più attento alla tecnologia quello dello sport, più antiquati i gusti degli scommettitori ippici. Mai come in questo periodo il gap fra i due settori è stato così ridotto. A fine anno potrebbe verificarsi una sostanziale e storica parità. Poi sarà sorpasso.
A questo riguardo Francesco Ginestra, in qualità di vicepresidente di Snai SpA, ha portato avanti una proposta nel convegno romano: «Per rilanciare il settore dell'ippica, che ha tenuto nonostante la forte crescita degli altri comparti, si potrebbe pensare ad una gestione totale, come per gli altri giochi, da parte dell'Aams, lasciando all'Unire la gestione tecnica». Ginestra ha aggiunto: «L'uso del termine liberalizzazione per il decreto Bersani non è del tutto appropriato: piuttosto si deve parlare di aumento dei punti vendita. In questo riordino credo che ai concessionari si sarebbe dovuto concedere una scadenza più a lungo termine.
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