da Parigi
Ha confessato luomo di 37 anni di Montélimar, località della Francia centromeridionale, accusato di aver ucciso mercoledì scorso i suoi tre figli di quattro, sei e dodici anni, rispettivamente Laetitia, Yannick e Samantha. Due bambini e un ragazzino, i cui corpi sono stati disposti nella vasca da bagno come se fossero annegati tutti insieme. Immediatamente gli inquirenti si sono resi conto che non poteva trattarsi di una semplice disgrazia. È stata una tragedia frutto di tensioni nate all'interno di una famiglia ormai in disfacimento, ma il prezzo della vendetta è ricaduto su tre innocenti.
Pierre Joly, questo il nome del reo confesso, ha ceduto agli interrogatori del magistrato inquirente della città di Valence, che già da due giorni nutriva parecchi sospetti nei suoi confronti. «Sembra proprio trattarsi di una tragedia tipica delle storie di separazione coniugale», dichiara alla stampa Jean-Pierre Nahon, procuratore della Repubblica a Valence. Poi aggiunge: «I genitori delle tre piccole vittime sono in fase di divorzio e il marito ha rifiutato l'idea che la moglie potesse avere la custodia dei figli». Così la follia si è impossessata di quell'uomo che ha preferito assassinare i propri bambini piuttosto che vederli affidati alla moglie.
Una volta compiuto quel crimine, Pierre Joly è fuggito come se volesse dimenticare tutto. È andato in Savoia, vicino a Chambéry, dove la polizia lo ha fermato nella notte tra mercoledì e giovedì insieme alla fidanzata, nella località di Cognin. A casa sua la polizia ha trovato lettere ed appunti che lasciavano presagire la sua folle decisione di sterminare la famiglia piuttosto che darla vinta alla moglie. L'autopsia dei corpi di Laetitia, Yannick e Samantha ha avuto luogo ieri all'istituto medico-legale di Lione, ma i risultati dell'analisi necroscopica non sono stati ancora resi noti. «Non sappiamo ancora se sono morti per annegamento o se sono stati uccisi prima di essere messi nella vasca da bagno», dice Jean-Pierre Nahon precisando la macabra scoperta presentatasi agli occhi dei soccorritori: i corpi di tre giovanissimi insieme inanimati in una vasca di casa.
La polizia scientifica sta analizzando il contenuto di una caraffa in cui ci sarebbe stata apparentemente dell'acqua. Forse il padre ha avvelenato i tre ragazzi per poi attuare la macabra messinscena dell'annegamento collettivo in una vasca colma d'acqua. Accanto alla caraffa c'erano tre bicchieri, che fanno pensare all'idea dell'avvelenamento. Pierre Joly era poco noto a Montélimar, dove lavorava in un grande magazzino di prodotti per il bricolage. È stata proprio la quarta vittima della tragedia, ossia la trentaseienne madre dei tre ragazzi, a dare l'allarme mercoledì sera dopo che i figli non erano rientrati nella sua abitazione. Erano dal papà per trascorrere un lungo weekend e ha subito temuto il peggio. Pensava a un rapimento, ma si è trovata di fronte a un omicidio collettivo di tre innocenti. Mercoledì la donna è andata al commissariato di polizia di Montélimar e ha sporto denuncia contro il marito.
Immediatamente i poliziotti si sono recati a casa di Pierre Joly per ascoltare la sua versione dei fatti, ma nessuno ha aperto alla porta. Hanno chiamato i vicini, ma non c'è stato nulla da fare perché nessuno sapeva dove fossero andati il padre e i suoi tre ragazzi. Certo durante il weekend questi ultimi erano stati visti giocare nei dintorni di casa, a Montélimar. Ma poi nulla. Solo silenzio.
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