Cronaca locale

«Tre milioni di alberi per salvarci dallo smog»

La Provincia: «Costruiremo un bosco attorno alla metropoli»

Gianandrea Zagato

Se immaginate un bosco che avvolga la città e se sognate un anello verde fitto e vivo che protegga il capoluogo dalle polveri sottili e dalla calura estiva, be’ aprite gli occhi perché la Provincia ha già dato il via al cantiere del «Metrobosco».
Una cintura verde circonderà infatti Milano come Monaco, Londra, Parigi e Madrid e, attenzione, «sarà qualcosa in più e di diverso da un parco» chiosa l’architetto Stefano Boeri: «Il bosco attorno a Milano diventerà anche un nuovo straordinario catalizzatore di risorse economiche e imprenditoriali nel turismo, nell’agricoltura e nei servizi ai cittadini». Certezza di chi, come il direttore di Domus, pensa a Milano «non solo come un’immensa placca di cemento e asfalto ma anche come una trama di spazi aperti e vuoti». Filosofia che si declina in trentamila ettari di anello verde, con cento alberi in ogni ettaro ovvero tre milioni di nuovi alberi messi a dimora per un costo di un miliardo e mezzo di euro che, annotiamo per gli amanti della statistica, è pari a un quarto del costo della linea Tav tra Milano e Bologna e a un terzo del costo del ponte sullo stretto di Messina.
Ma il grande bosco che sta crescendo attorno a Milano non è quindi solo una messa in rete dei parchi esistenti - «non si supererebbe il cinque per cento di aree a bosco» spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Bruna Brembilla - o una rete verde giusto per affiancare le tangenziali: «Il bosco metropolitano è un grande corridoio ecologico che accresce la biodiversità e produce ossigeno e che la Provincia realizza con un comune impegno di canalizzazione delle risorse finanziarie europee, nazionali e regionali derivanti dalla compensazione verso un progetto condiviso in collaborazione con la Regione e i Comuni interessati».
Un piano, aggiunge l’assessore di Palazzo Isimbardi, che «può essere realizzato dunque solo con il contributo di diversi attori tra pubblici e privati». E mentre la Provincia forma un tavolo di raccordo delle iniziative sul bosco anulare e propone un progetto-pilota sul tema nell’ambito del suo piano strategico, la Regione predispone un piano per localizzare attorno a Milano parte dei diecimila ettari previsti di nuova forestazione e il Comune di Milano ragiona sulle aree boschive nell’ambito del nuovo piano dei servizi da allocare nelle aree di cintura urbana. Contributi «importanti» cui s’aggiungono, tra l’altro, quello della Confederazione italiana agricoltori, della Lega cooperative e della Compagnia delle opere oltreché del mondo ambientalista, da Italia nostra a Legambiente.


Energie di chi firma un «contratto verde» nel nome e per conto «delle persone di oggi e delle generazioni future» aggiunge l’assessore Brembilla, che quale ossatura del futuro Metrobosco mette a disposizione le aree naturali già esistenti, tra cui il parco sud, che rappresentano «l’integrazione ideale tra protezione dell’ambiente e sviluppo produttivo, nell’ottica della realizzazione del modello di un’area metropolitana sostenibile».

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