Viareggio - Tre neonati morti in 18 giorni all'ospedale Versilia: una macchia per una struttura considerata punta di eccellenza della sanità toscana e il primario del reparto di ostetricia, Giovanni Paolo Cima viene sospeso. La decisione, presa dall'assessore regionale alla salute, Enrico Rossi, è scattata a seguito del terzo decesso, avvenuto ieri mattina dopo un parto cesareo. La madre, 26 anni, sana e alla prima gravidanza, era alla 36/ma settimana di gestazione: il parto è cominciato in maniera naturale, poi sono sopraggiunte complicazioni, il distacco della placenta e la necessità del cesareo. Il bambino è nato in sofferenza, è stato rianimato, ha superato la crisi ma dopo due ore dal ricovero nell'unità di terapia neonatale è morto.
E' l'ottobre nero del reparto di ostetricia e arriva dopo due anni di parti senza problemi che avevano alimentato la fama di una struttura altamente professionale che in cinque anni è passata da 950 a 1600 parti. "Tragica concatenazione di eventi", dicono all' ospedale. "Tragica sequenza", aggiungono.
I precedenti intorno alla metà di ottobre. Il 14, con cesareo, viene estratto un bimbo già morto, il decesso potrebbe essere avvenuto per il distacco della placenta durante il travaglio indotto. Il 17, con parto naturale, nasce un bambino già morto: inutile il tentativo di rianimarlo per 12 minuti. Scatta l'indagine interna, i bimbi vengono sottoposti ad autopsia (sarà compiuta anche sul terzo bambino), ma dopo il terzo caso l'assessore Rossi alza la sorveglianza e questa mattina invia all'ospedale gli esperti del Centro gestione del rischio clinico: il dottor Riccardo Tartaglia e il professor Mauro Marchionni.
In attesa di avere più chiaro cosa sta accadendo nel reparto, Rossi e chiede al direttore generale della Asl di Viareggio "di sospendere in via temporanea e cautelativa il dirigente della struttura complessa di ostetricia dell'ospedale e di sostituirlo con un altro dirigente, che si assuma la responsabilità della struttura allo scopo di rivedere radicalmente tutte le procedure in essere, verificandone la corrispondenza agli standard".
Ma Rossi non si ferma, individua il sostituto, indicando il primario dell'ospedale di Lucca, suggerisce di affiancarlo con un uomo del professor Marchionni e invita il direttore generale della Asl di Viareggio a valutare "la possibilità di effettuare per il personale della struttura di Viareggio stage formativi in modo da garantire che le procedure siano effettivamente aderenti agli standard". Parole che indicano con chiarezza che qualcosa da rivedere c'é, come affermano gli esperti del 'risk management'. "Gli operatori si sono trovati di fronte a complicanze gravissime, ma la Regione ritiene opportuno, comunque, promuovere una revisione delle procedure in uso. Abbiamo confrontato i tre casi, le complicanze rientrano in quelle contemplate nelle gravidanze, sono state gestite da operatori diversi e le condizioni cliniche delle partorienti erano differenti".
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