Il tre su tre di Massa Ma alla Ferrari non tornano i conti

È bello essere delusi. E non si tratta di masochismo, bensì di una constatazione figlia dell’ultimo successo della Ferrari. Per inciso: vittoria numero quattro su Gran premi in numero di cinque. Per cui, bisognerebbe solo scorticarsi le mani per il troppo gaudio, la troppa felicità. Invece, quel briciolo di delusione si è insinuato in molti e, forse, anche nel cuore degli stessi uomini in rosso.
Perché la Ferrari ha vinto ma non dominato, perché la vittoria di Massa a due passi dal Bosforo ci regala due certezze dal colore diverso. La prima: la Ferrari è forte, la Ferrari cresce, la Ferrari ha due piloti su cui davvero può contare. Non solo: quei due piloti, quest’anno finalmente liberi dalle tossine motoristiche di chi si doveva ambientare (Raikkonen) e chi liberare dall’eredità schumacheriana (Massa), possono come un azzeccato alettone, una bella strategia, aiutare la rossa ad essere più veloce. La benzina sta tutta nella loro rivalità anche se tenuta abilmente sotto controllo.
La seconda verità offerta dal trionfo del brasiliano è che, purtroppo, anche la McLaren cresce. Hamilton gli è rimasto troppo vicino e troppo a lungo. Segno che, quell’uomo dato per bollito, quell’uomo ormai bollato da tutti come “un bugiardo”, Ron Dennis insomma, ha saputo ricaricare l’animo delle sue truppe. Per cui, da ieri, la sensazione è che la McLaren-Mercedes venderà cara la pelle. Almeno a giudicare da come, in poche gare, è riuscita a colmare parte del divario dal Cavallino e a ripassare la Bmw. Forse non è così vicina come la sua azzeccata scelta delle gomme e quella sbagliata della Ferrari fanno pensare. Però è di nuovo lì.


Le due certezze vanno comunque a braccetto con una rincuorante verità: se dopo una vittoria siamo un po’ tutti delusi, perché un po’ tutti ci aspettavamo doppietta, allora vuol dire che la Rossa, quest’anno, è davvero di un altro pianeta.

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