Tredicenne violentata da due suoi coetanei

Le rubano il telefonino per costringerla a seguirli. Poi abusano di lei e la picchiano

da Foggia

Le hanno portato via il telefono cellulare, lei ha tentato di riprenderselo, li ha seguiti, è finita in una zona buia e isolata dove i due aguzzini hanno atteso che i suoi amici se ne andassero, l’hanno picchiata con calci e pugni e l’hanno violentata. La ragazza ha tredici anni: la stessa età degli aggressori, che nel giro di poco tempo sono stati individuati e rintracciati dalla polizia ma non sono imputabili: per entrambi è scattata soltanto una segnalazione alla procura del tribunale per i minorenni.
È accaduto a San Severo, grosso centro agricolo di sessantamila abitanti, venticinque chilometri da Foggia. Gli investigatori hanno ricostruito rapidamente questa serata di terrore, anche grazie alle testimonianze di altri ragazzini. La tredicenne, dopo aver finito i compiti di scuola, è uscita di casa e ha raggiunto una zona a ridosso del centro dove si è incontrata con alcuni amici, come accadeva spesso. Alla solita comitiva si sono però aggiunti altri due tredicenni che solo saltuariamente frequentavano il gruppo: l’hanno avvicinata e si sono impossessati del suo telefono cellulare. Lei ha tentato di convincerli a restituirglielo, ma è stato inutile. Loro hanno cominciato a prenderla in giro: «Se lo vuoi vieni a prendertelo». Poi si sono allontanati e si sono diretti verso una zona buia del quartiere. Una trappola. La ragazzina li ha inseguiti insieme agli altri amici, che però hanno deciso di tornare a casa. A questo punto è scattata l’aggressione: la tredicenne, rimasta sola, è stata picchiata e violentata dai due coetanei che l’hanno minacciata intimandole di non dire niente a nessuno e obbligandola a promettere che si sarebbero incontrati di nuovo.
La ragazzina è tornata a casa. In un primo momento si è chiusa nel silenzio, limitandosi a riferire alla madre che non si sentiva bene. I genitori hanno deciso di trasportarla in ospedale, dove i medici hanno capito che cosa era accaduto.

La tredicenne ha raccontato tutto tra le lacrime, sono scattate le indagini e nel giro di mezz’ora la polizia ha individuato i due aguzzini: gli agenti li hanno rintracciati nelle loro abitazioni e li hanno accompagnati in commissariato.

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