da Roma
La terza fase dei rapporti fra Giulio Tremonti e Joaquin Almunia si consuma (o si celebra) a colazione nella foresteria del ministero dellEconomia. E marca subito un salto di qualità. La prima fase era stata caratterizzata da un confronto piuttosto serrato; determinato anche dalle «rigidità» del Patto di stabilità, prima della riforma. La seconda, al rientro del ministro a via Venti Settembre a fine 2005, dal dialogo: favorito anche da un ciclo economico positivo. La terza viene ufficializzata a tavola.
E il confronto fra i due cambia veste: non più fra ministro dellEconomia e Commissario europeo. Ma tra due uomini politici europei. Con una visione dellEuropa forse distinta; ma entrambi sufficientemente pragmatici per superare lortodossia della dottrina.
Ed è per queste ragioni che Giulio Tremonti non è sceso nei particolari del Piano triennale di finanza pubblica, che il governo approverà entro il 18 giugno. Non era di numeri che doveva discutere a tavola con Almunia. In primo luogo perché il Commissario non poteva (e non doveva) dare assicurazioni in un senso o in un altro: è il Consiglio dei ministri che formula i pareri, la Commissione può soltanto proporli. In secondo luogo, perché Tremonti deve ancora verificare le singole misure.
Un quadro dinsieme di quella che sarà la politica economica del governo Berlusconi, comunque, il ministro lo ha fornito al Commissario. Vale a dire, gli ha ricordato che al primo punto dellagenda economica del governo cè il rilancio delleconomia, attraverso un recupero del potere dacquisto delle famiglie e la conferma del processo di liberalizzazioni.
Ma buona parte del pranzo è stata dedicata allesame della situazione internazionale: dal G8 che sarà dedicato alla crisi alimentare agli effetti sulleconomia reale prodotti dallalto prezzo del petrolio. Durante lincontro, però, non sarebbe stata affrontata la proposta di Berlusconi di scorporare dal deficit le risorse che ogni Stato membro destina allemergenza alimentare. Anche in questo caso perché non era argomento che poteva o doveva essere affrontato con un Commissario Ue; ma, come ha detto il presidente del Consiglio, verrà proposto al prossimo Consiglio europeo.
A proposito della Robin Hood tax sui petrolieri, Tremonti avrebbe ribadito ad Almunia quanto già detto in sede Ecofin. Vale a dire che il governo ha allo studio un intervento sugli extra utili registrati dalle compagnie grazie allaumento del greggio. Nessun riferimento, invece, sarebbe stato fatto sulla proposta francese di ridurre le accise sui carburanti. E per un motivo comprensibile. Finora la Commissione è sempre stata contraria a che uno Stato singolo potesse intervenire sulla fiscalità dei carburanti, in quanto verrebbe modificato il gettito Iva; e, quindi, il contributo destinato a Bruxelles. E una decisione in tal senso venne assunta dallEcofin di Manchester.
Ma buona parte della colazione di lavoro si è snodata su argomenti più «politici», quali le soluzioni che lEuropa può e deve adottare per confrontarsi con la globalizzazione; ma anche unanalisi sulle conseguenze del referendum irlandese sul Trattato di Lisbona.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.