Tremonti: così sarà la Banca del Sud Insieme con le coop

Non ci sono guerre sui fondi per il Mezzogiorno. Il clima tra il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non si è guastato per contrasti su cosa e quanto dare al Sud. A ipotizzarlo ieri era stato un retroscena del quotidiano La Repubblica e, per smentirlo, sono scesi in campo direttamente Palazzo Chigi e via XX Settembre con due comunicati. Più che precisazioni si è comunque trattato dell’ufficializzazione della linea che il governo intende tenere: nessuna concessione al partito della spesa, accelerazione dei progetti che possano servire allo sviluppo del Mezzogiorno. A partire dalla Banca per il Sud. «Giulio Tremonti sta da tempo lavorando a una Banca del Mezzogiorno, un progetto al servizio del Mezzogiorno ed essenzialmente basato sul sistema privato. La discussione è in atto con il sistema delle Banche di Credito Cooperativo», ha precisato il ministero dell'Economia. In sostanza i progetti attualmente in campo per il Sud non comportano l’erogazione di altre risorse rispetto ai 27 miliardi, alcuni dei quali già messi in campo dall’ultimo Cipe per la Sicilia e gli altri in arrivo quando le regioni avranno comunicato al governo i piani su come verranno utilizzate le risorse. L’intenzione del ministero dell’Economia è quindi quella di puntare sulle risorse private e sul vecchio progetto di Tremonti, da sempre favorevole a un istituto che raccolga e impieghi il credito nelle regioni del Mezzogiorno.
Un progetto che, non a caso, il ministro intende realizzare con le banche delle cooperative (4.000 sportelli sul territorio), che anche in questi anni di crisi non hanno chiuso del tutto i cordoni della borsa per gli imprenditori medio piccoli. Nella nota non si accenna alla Cassa per il Mezzogiorno, anche perché il governo non vuole resuscitare l’agenzia ideata negli anni Quaranta da Pasquale Saraceno. La logica di un eventuale organismo sarà semmai quella di rafforzare il coordinamento a livello centrale su come vengono usate le risorse destinate alle infrastrutture del Sud. Un tempo si chiamava cabina di regia per evitare che le risorse venissero distribuite a pioggia. La precisazione del dicastero dell’Economia era comunque un seguito a quella più politica di Palazzo Chigi che aveva smentito il «malvezzo» estivo «di alcuni quotidiani che attribuiscono al presidente del Consiglio Berlusconi, per di più tra virgolette, frasi mai pronunciate né pensate». Palazzo Chigi assicura: «È fuori da ogni realtà, anzi assolutamente contraria al vero, per esempio, l'idea di un “gelo tra Berlusconi e Tremonti” riportata assieme ad altre amenità da La Repubblica. Altrettanto inverosimili sono il titolo e il testo de Il Riformista laddove si parla di “Sfogo di Silvio, correnti attive e partito ingessato”». In sostanza, sostiene il governo, gli attriti politici sul Sud sono rientrati.


Così come i progetti di costituire un Partito del sud, per lo meno all’interno del centrodestra. Sta invece camminando con le sue gambe il progetto della Banca del Sud. Che Tremonti aveva già istituito per legge nel 2006, che Romano Prodi non ha continuato e che ora il ministro vuole completare.

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