Trend positivi ma l’Italia frena

Nei primi mesi dell’anno aumentate le esportazioni svizzere verso la Cina e la Francia L’Oriente protagonista del mercato e crescita zero nel nostro Paese

Anche quest’anno i due saloni dell’orologeria, che si sono svolti alla fine di marzo, hanno registrato cifre record. A Basilea, dove si svolge la manifestazione più importante, hanno preso parte 2.087 espositori, circa 450 dei quali erano costituiti da marche di orologi. L’esposizione, che si è svolta, tanto per dare un’idea, su una superficia lorda pari a oltre 30 campi di calcio, è stata visitata da 106.800 persone, il 5% in più rispetto al 2007. A Ginevra, invece, dove esponevano sedici marche in tutto, l’affluenza è stata di 14.000 visitatori, con un incremento dell’8%. Va però detto che per entrare nel salone ginevrino non si pagava il biglietto, ma occorreva l’invito.
Dal punto di vista economico il 2007 è stato un anno decisamente positivo, in termini globali, per il mercato dell'orologeria. Le esportazioni della Federazione delle Industrie Orologiere Svizzere hanno sfiorato i 16 miliardi di franchi, in virtù di una crescita del 16,2% rispetto al 2006: complessivamente sono usciti dalla Svizzera, nel 2007, 25,9 milioni di orologi, più di un milione di unità rispetto al 2006 (+4,2%). L'analisi per fasce di prezzo testimonia la leadership assoluta degli esemplari dai 3.000 franchi in su (prezzo d'esportazione, ante ricarichi distributivi),che sono stati il motore della crescita nel 2007: in valore, questo segmento è aumentato del 25,3%, mentre in volume, rispetto al 2006, del 16,7%. Al di sotto della soglia dei 3.000 franchi, globalmente si è verificato un aumento in valore del 7,4% e, in volume, del 3,7%. Relativamente al dato geografico, i primi quindici mercati hanno ottenuto tutti risultati positivi rispetto al 2006. L'Europa, complessivamente, ha sviluppato importazioni superiori del 17,6% nel confronto con il 2006, con la Russia Paese trainante (+57,4%), seguita dalla Francia (+20,9%), dall'Italia (+13,3%) e dalla Spagna (+10,9%).
Nei primi mesi del 2008 è proseguito lo straordinario trend di crescita delle esportazioni dell'Industria svizzera, pari in gennaio a +23,4%, e in febbraio a +18,3%. Il livello medio dei prezzi continua a indirizzarsi verso una stabilizzazione ed è da segnalare una notevolissima ripresa della fascia 200-500 franchi, mai così in progressione da un anno a questa parte: circa il 20% di crescita, sia in valore che in volume. Nel periodo gennaio-febbraio 2008, Hong Kong ha definitivamente preso lo scettro di primo paese importatore dalla Svizzera, crescendo di oltre il 25%, relegando gli Stati Uniti, seppur in incremento, al secondo posto. La sorpresa, ma non tanto vista la situazione economica, viene dall’Italia a crescita zero, scavalcata ormai da Cina e Francia, con il Giappone in costante discesa. Sintomi di uno spostamento deciso del mercato verso l’Oriente in genere, con gli USA a far da ago della bilancia: la Vecchia Europa perde colpi e il processo per ora sembra incontrovertibile.
Il mercato delle lancette è poi sempre più «governato» dai grandi Gruppi e i risultati del 2007 lo testimoniano: il Gruppo Richemont ha chiuso l'ultimo trimestre del 2007 con un fatturato di 1,67 miliardi di euro (più 8% a cambi correnti), con il segmento orologeria attestatosi a 426 milioni di euro (+10%); il Gruppo Bulgari ha raggiunto i 1.

091 milioni di euro (+8,2%), con un utile netto di 150,9 milioni di euro (+12,4%) e l'orologeria costituisce il 27% del fatturato con 294,8 milioni di euro; Swatch Group ha sfiorato i 6 miliardi di franchi (+17,6% sul 2006, con l’orologeria e la gioielleria a quota 4,7 miliardi (+20,4%); il segmento orologi-gioielli del gruppo LVMH ha sviluppato vendite per 833 milioni di euro (+13%); infine, in un ambito più fashion-glamour, il gruppo Binda ha ottenuto un giro d'affari di 300 milioni di euro, contro i 253 del 2006.

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