Trent’anni di originale stile italiano

Nel 1981 Tonino Lamborghini disegna e firma il suo primo orologio. E lo fa reinterpretando i valori storici e la simbologia identificativa di famiglia, per dar vita a un nuovo marchio di prestigio.
Traendo ispirazione dalle sue precedenti esperienze professionali nel campo dell’ingegneria e del design, estende il concetto di lusso ai prodotti capaci di evocare un mondo caratterizzato da tecnologia e innovazione: orologi, occhiali, profumi, accessori in pelle, oggetti d’arredamento, linee di abbigliamento realizzate con la migliore qualità e i materiali più pregiati, un universo coordinato di complementi di stile, che esprimono ed esaltano una creatività squisitamente italiana.
Quest’anno ricorre il trentennale dell’azienda e, per l’occasione, sono stati realizzati due nuovi modelli della linea «1947»: il Regulateur e il Moonphase. Il 1947 è una data importante per la famiglia Lamborghini: il 13 ottobre, infatti, nasce l’erede della dinastia, il commendator Tonino Lamborghini e, a partire da quella data il nome Lamborghini entra ufficialmente nella storia.
Da semplice famiglia contadina legata alla Partecipanza Agraria centese nella campagna emiliana, con lo sviluppo del primo prototipo di trattore Lamborghini, si trasforma in vero e proprio mito industriale conosciuto in tutto il mondo per il logo del «toro che carica». I due esemplari citati completano una collezione composta dal Solotempo Automatico, Cronografo Automatico, dal Riserva di Carica con Data a doppia finestrella, dal Riserva di Carica Day-Date con indicazione 24 ore, dal retrogrado Automatico con giorno della settimana.
Il Regulateur, dotato di un meccanismo automatico composto dal calibro Eta 2892/A2 e dal modulo «regolatore» Dd 14070 (28.800 alternanze/ora, 42 ore di riserva di carica, 25 rubini), nella versione top level soigné con viti azzurrate e assortimento chronomètres, riprende, dal nome, la visualizzazione specifica dei regolatori (una volta, strumenti di controllo della precisione nei laboratori orologieri), con minuti centrali, ore al 12 e piccoli secondi al 6.
La cassa in acciaio a finitura lucida con lunetta a spiovente e fondello fissato da quattro viti con oblò in vetro zaffiro, incornicia un articolato quadrante in due varianti, studiate per evidenziare le singole indicazioni della base tempo: fondo nero mat con placca argenté satinata, disegnata sul profilo dei contatori e della scala della minuteria; inverso, argenté e placca nera.
Definisce l’insieme, impermeabile fino a dieci atmosfere e disponibile in edizione limitata a cinquanta esemplari, un cinturino in coccodrillo marrone o nero, per un costo al pubblico di 2.900 euro.
L’altra novità, presentata in occasione di Baselworld, è, come anticipato, il cronografo automatico Moonphase, animato dal calibro Eta-Valjoux 7751 (28.800 alternanze/ora, 25 rubini, 42 ore di autonomia, con le medesime finiture top sopra illustrate). Sempre in acciaio lucido, prevede, oltre alle funzioni cronografiche, il calendario completo (data analogica periferica a lancetta centrale, giorno e mese a finestrella all’interno del contatore dei minuti crono, al 12), le fasi di luna (disco coassiale al contatore delle ore crono, al 6) e le 24 ore (al 9, su piccola sfera rossa coassiale a quella dei piccoli secondi).


Nonostante le diverse indicazioni la leggibilità è assicurata da colori a contrasto su fondo argenté o nero, e da differenti finiture: guilloché profondo al centro, filets circulaires sui contatori, mat sul datario e sulla fascia più esterna destinata alla scala tachimetrica. Con fondello integrato da oblò in vetro zaffiro e cinturino in coccodrillo marrone o nero, il Cronografo 1947 Moonphase, disponibile in serie limitata a 50 esemplari, ha un costo di 3mila euro.

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