«Trentatré ricorsi da esaminare Pronti a controllare tutti i voti»

Donato Bruno, presidente della Giunta per le elezioni della Camera: «Faremo il possibile. Subito verifiche sulle preferenze annullate»

«Trentatré ricorsi da esaminare Pronti a controllare tutti i voti»

Fabrizio De Feo

da Roma

È l’arbitro di una partita delicatissima, l’azzurro Donato Bruno. Come presidente della Giunta delle Elezioni della Camera ha, infatti, il compito di verificare la regolarità dell’elezione di ciascun deputato e proporre all’Assemblea la convalida oppure l’annullamento dell’elezione stessa. Un ruolo di grande responsabilità, tanto più in una situazione come quella registrata alla Camera dove la vittoria dell’Unione ha preso forma attraverso un distacco di un pugno di voti e tra mille contestazioni, sospetti e accuse.
Presidente Bruno, questa settimana la giunta da lei guidata inizia il suo lavoro in un clima politico ancora arroventato. Avverte la tensione per un compito a cui il mondo politico e l’opinione pubblica guardano con estrema attenzione?
«Sono sereno. Sia nella tredicesima che nella quattordicesima legislatura sono stato componente della giunta, sia quando eravamo all’opposizione con Elio Vito come presidente, sia quando eravamo maggioranza con Antonello Soro alla guida della giunta. Credo di sapere quali siano i compiti del presidente, il suo ruolo e le norme. Noi staremo in quel perimetro, non ci saranno forzature».
Deve ammettere, però, che mai il presidente della Giunta ha avuto una responsabilità così grande, visto lo scarto limitatissimo che divide le due coalizioni.
«Noi dobbiamo estraniarci da tutto ciò che è successo dal punto di vista politico in queste settimane. Io ho bene in mente le norme e sarà mia premura muovermi su questa falsariga, rispettando ciò che è consentito fare. Per mia abitudine ho sempre convocato l’ufficio di presidenza e di concerto con i capigruppo ho stabilito la linea da seguire. Per questo ho già invitato i gruppi a fornirmi i nomi dei capigruppo per procedere subito a un primo ufficio di presidenza in cui analizzare la proposta di ascoltare, secondo prassi, il presidente dell’ufficio elettorale presso la Cassazione e anche i componenti del comitato di controllo del voto degli italiani all’estero. Questa è la prima proposta che avanzerò nell’ufficio di presidenza».
Nelle ultime legislature la verifica delle schede bianche e nulle è sempre stata fatta a campione. Questa volta si procederà in maniera diversa?
«La prassi è quella. Se fossero un milione, si controllano 50mila schede a campione o a estrazione e si fa la cosiddetta prova di resistenza. Quando avremo in mano questo primo riscontro decideremo come procedere. Se ci fossero riscontri si dovrà procedere al controllo capillare».
Che atteggiamento si aspetta dalla maggioranza? Responsabilità o chiusura totale rispetto alle possibili contestazioni?
«Credo che anche in loro prevarrà la responsabilità e confido si possa lavorare in sintonia. Altrimenti si potrà sempre ricorrere all’aula. Essendoci molti precedenti la nostra giunta dovrà soltanto seguire quello che il regolamento ci obbliga a fare».
Quanti sono i ricorsi che vi preparate ad affrontare?
«Sono 33. Riguardano le schede nulle e bianche, c’è il ricorso contro la Lega Alleanza Lombarda, quello della Rosa nel Pugno e quello di alcuni deputati eletti all’estero che ritengono di essere stati in qualche modo privati del loro successo elettorale».
Nel caso in cui il riconteggio dovesse stabilire che l’Unione alla Camera ha preso meno voti della Casa delle Libertà cosa accadrebbe?
«Non sta a me esprimermi su questo punto. Se si verificasse una situazione di questo tipo andremo a valutare. Nella Giunta, comunque, ci sono 30 persone e se questo dovesse accadere balzerà agli occhi di tutti. Deve essere chiaro che noi dobbiamo cercare di garantire il più possibile il voto espresso dagli italiani. Tutto quello che è possibile fare sarà fatto».
C’è poi la novità degli italiani all’estero. Il Giornale ha rivelato che anche esponenti locali dell’Unione sollevavano dubbi sulle modalità del voto.
«Su questo punto, ovviamente, non ci sono precedenti. Per questo ho deciso di proporre la convocazione dei componenti la commissione elettorale di controllo per capire cosa hanno trovato».


In base alle informazioni in suo possesso che idea si è fatto sulle procedure e sulle modalità di questo voto per corrispondenza?
«Non voglio esprimermi ma di certo tutto sarà verificato. È importante controllare che sia stata rispettata la segretezza del voto e siano riportati gli estremi dei documenti di ciascun votante».

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