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Treviso batte la Fortitudo ed è a un passo dal titolo

Oscar Eleni

da Treviso

I petali di rosa a Bologna, le spine al palaverde: la Benetton capisce la vanità della Climamio e in due modi diversi la castiga, strappandole un altro pezzettino di scudetto, andando sul 2-0 con questo 88-82 che castiga le percentuali da happy hour dei rivali, dopo aver visto alzarsi fino al soffitto il primo Bargnani (4 stoppate, 9 punti), dopo essersi vista rimontare nel secondo quarto e addirittura superare, fino a -7 nel terzo. In quel momento servivano le spine e Mordente le ha messe tutte cancellando dal campo farfallino Belinelli (5 su 13), mentre Becirovic si accontentava di essere, ancora una volta l’uomo delle notti perdenti (25 punti) regalando un paio di palloni d’oro nel testa a testa.
Blatt e il suo sistema contro i luoghi comuni e i cardiotonici, galoppando e trottando seguendo la musica di Nicos Zizis (17), un sirtaki raffinato che ha inciucchito Garris e ridicolizzato il Green vuoto dentro.
Bargnani (17) e la sua superiorità nel carezzare e colpire, senza ingolosirsi mai, Nicholas capace di trovare i punti (15) senza dover per forza fare il protagonista, come del resto Siskaukas detto sentenza, un ragno dorato che attirava nella sua tela e in serata senza grande vena nel tiro costruiva 17 punti dalla linea di tiro libero (10 su 12).
Fortitudo pentita, disperata per aver trovato arbitri come D’este o Cicoria, ma sempre desnuda, incapace di andare dietro e proteggere Diawara che l’aveva salvata in partenza, incapace di tenere almeno a un livello di decenza agonistica Bagaric che va per la tangente dimenticandosi di tutti. Non parliamo del Lorbek che almeno ha cercato di farsi qualche nodo in meno in difesa, ma davanti era davvero un piccolo scarafone. Mancinelli è una caso a parte, non si può dire che abbia lavorato poco in difesa.


Niente difesa, niente Belinelli, Lorbek, Mancinelli, Bagaric, Green, difficile capire che cosa potrebbe fare Repesa per raddrizzare una serie che domani a Bologna potrebbe dare alla Benetton il quinto scudetto.

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