Trichet dice «no grazie» al Fmi: il problema se lo risolve l’Europa

La Banca centrale europea apprezza le decisioni «molto positive» prese dal governo di Atene, e dice «no grazie» al Fondo monetario internazionale, pronto a fornire aiuti alla Grecia.
Su questo punto Jean-Claude Trichet non fa sconti: l’intervento del Fmi come «fornitore di aiuti» non sarebbe appropriato, spiega il presidente della Bce al termine del Consiglio direttivo, mentre l’assistenza tecnica è importante e apprezzata. «Il fatto è - aggiunge - che le condizioni per stare nell’area euro devono essere decise in base ai pilastri del Patto di stabilità». Una dichiarazione che spinge il Fondo a un piccolo passo indietro: «Restiamo pronti a fornire assistenza tecnica, ma sappiamo che l’Europa intende risolvere questo problema, e siamo certi che si muoverà in tal senso», dice un portavoce del Fmi.
La Grecia, osserva Trichet, ha approvato misure di bilancio supplementari che appaiono «convincenti» e dimostrano un forte impegno del governo di Atene sul programma di stabilità: «Oggi il Paese è in una situazione decisamente migliore di prima, e l’ipotesi di uscita dall’area euro è assurda». Il presidente della Bce si augura che il piano del governo Papandreu convinca anche i mercati. Trichet non lo dice apertamente, ma alla Bce sono tutti convinti che ora tutto dipenda da come Atene metterà in pratica gli impegni presi.
Ugualmente secco il «no» di Trichet al suggerimento del Fmi alle banche centrali sull’inflazione: allentare dal 2 al 4% gli obiettivi rigidi della Bce per la stabilità dei prezzi sarebbe «del tutto controproducente, anche perché avrebbe come immediata conseguenza un aumento dei tassi di interesse a tutti i livelli, per incorporare le nuove attese». Insomma l’idea è «molto pericolosa».
Del resto, i tassi europei restano a livelli storicamente bassi. Il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere all’1% il tasso di rifinanziamento ordinario, fermo su questo livello ormai dal maggio scorso. Il caso Grecia ha costretto la Banca centrale a una exit strategy più cauta dalle misure monetarie eccezionali messe in campo contro la crisi. Da aprile si tornerà alle modalità ordinarie per le operazioni di finanziamento a tre mesi; ma restano aperti «a volontà» i rubinetti di liquidità delle operazioni settimanali.
Quanto all’andamento dell’economia, Trichet resta cauto: nell’area dell’euro la ripresa c’è, ma non è uniforme e resta moderata in un quadro di generale incertezza.

La forbice di crescita 2010, secondo la Bce, va dallo 0,4% all’1,2%. Approvato infine il bilancio 2009 della banca, con un utile netto di 2,253 miliardi di euro. La retribuzione del presidente è stata di 360mila euro: una somma che dovrebbe far riflettere molti banchieri privati.

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