Trichet: ripresa nel 2010 Ma «no» ad altri piani di rilancio dell’economia

PREZZI «Nessun rischio di deflazione, ma anche l’inflazione resterà sotto controllo»

Trichet: ripresa nel 2010 Ma «no» ad altri piani  di rilancio dell’economia

L’economia globale dovrebbe stabilizzarsi alla fine di quest’anno, e la ripresa arriverebbe nel corso del 2010. È la previsione del presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. Ma sempre nel 2010, aggiunge Trichet, i governi dovranno incominciare a rimettere in ordine i conti pubblici. «Dopo una situazione eccezionale, come l’attuale, arriva un momento in cui non si può più spendere e non si può più accumulare debito: credo che questo momento sia arrivato», avverte il banchiere centrale europeo.
Nel corso di un intervento radiofonico, il numero uno della Bce ha dipinto un quadro ancora incerto della situazione economica, ma con una scaletta abbastanza precisa che dovrebbe condurre alla ripresa. «Il primo trimestre di quest’anno è andato molto male - spiega - mentre i trimestri successivi andranno meno male, sino alla fine dell’anno che dovrebbe portarci alla stabilità». C’è grande convergenza tra le principali organizzazioni economiche internazionali nel vedere un rallentamento della crisi, e nel collocare la ripresa nel corso dell’anno prossimo, dice ancora Trichet. Tuttavia, precisa, non ci sono certezze assolute in proposito. «Molto dipenderà - prosegue - da quello che faranno i consumatori, gli investitori, le autorità pubbliche, le aziende private. E sarà decisiva l’energia e la rapidità con cui saranno messe in atto le misure decise dalle autorità a livello internazionale», come il G20. A quelli già noti, si è aggiunto anche un rischio supplementare per l’economia globale: i disordini in Iran. «Il pericolo - osserva il presidente della Bce - è che la situazione generi sfiducia negli operatori economici, ma non bisogna drammatizzare».
Trichet non pensa che, a questo punto della crisi, siano necessarie misure pubbliche aggiuntive per il rilancio dell’attività economica: «Non servono nuovi piani di rilancio o significativi progetti extra-budget (ovvero con ricadute pesanti sui conti pubblici, ndr) per rilanciare l’economia. Quel che è stato già fatto è all’altezza della sfida: «Piuttosto - sottolinea il presidente della Bce - occorre perseguire le riforme strutturali». Sarà anche fondamentale il riequilibrio dei bilanci in molti Paesi: il consolidamento dei conti dovrà incominciare nel 2010, «perché - osserva - i deficit pubblici generano sfiducia, e se non hai la fiducia dei cittadini non hai neppure la ripresa economica. Dunque bisogna ritrovare l’equilibrio agendo sia sui tagli delle spese sia sulle tasse». Secondo le stime della Bce il rapporto deficit-Pil nell’area dell’euro arriverà al 6,5% l’anno prossimo, oltre il doppio del limite previsto nel Trattato di Maastricht, con picchi ben più elevati in molti Paesi.
Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi - prima preoccupazione istituzionale per l’Istituto di Francoforte - Trichet non vede pericoli. L’inflazione di fatto è prossima allo zero. Né il banchiere centrale francese vede un pericolo di deflazione nell’area dell’euro.

«Non ci credo nemmeno per un secondo - tranquillizza - e sono anche certo che nel medio termine l’inflazione non ripartirà dal basso livello attuale». I tassi Bce sono al minimo storico (1% il saggio centrale) e al termine dell’ultima riunione del consiglio, Trichet ha avvertito che un’ulteriore discesa non può essere esclusa a priori.

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