Trionfo di colori tra mille invisibili pieghe

I colori dei tramonti e la sensualità della brezza marina, il calore dell'estate e la freschezza di un pontile... nella mente una canzone che negli anni Settanta faceva dire a Lucio Battisti «Che sensazione di leggera follia sta colorando l'anima mia...» Desiderio d'innocenti evasioni e di nuove emozioni. Quelle che ieri trasmetteva Roberto Cavalli con la sua visionaria forza creativa e Emilio Pucci con una straordinaria energia positiva. Della magnifica collezione disegnata dallo stilista fiorentino abbiamo amato il fluttuare leggero dei lunghi abiti in georgette stampata a motivi floreali con effetti psichedelici, plissettati e percorsi da nastri e fasce di tulle anche a righe multicolor, la serie degli abiti da sera con applicazioni di stampa animalier e broderie anglaise ma anche con inserti di pizzo blu sulla stampa ocelot. Una sensualità leggera e spensierata, talvolta segreta nei modelli in black denim foderato con paillette argento.

Impalpabili abiti farfalla in georgette rendevano giustizia alla bellezza della stampa orchidea scelta dal norvegese Peter Dundas per spalmare sul corpo delle fan di Emilio Pucci delicate sfumature di rosa e di azzurro. Ma fra le 46 uscite della sfilata irresistibili apparivano i mini abiti in crochet fittamente ricamati con perline, fiori e specchietti, il poncho in crochet bianco con ricami di fiori e lunghe frange, il lungo abito in voile di cotone e tulle con applicazioni ispirate alle decorazioni dei piatti di Positano. La bella stagione si veste di serenità e limpidezza anche nella poetica visione di un giovane di talento come Gabriele Colangelo che alla brezza ha aperto varchi regolari attraverso microincisioni sui tessuti per creare movimenti inattesi grazie a pannelli e combinazioni di materiali diversi: dal cavallino estivo al denim di lino giapponese, dai nuovi pizzi in nylon trasparente sovrastampato con il poliuretano bianco ai fili di rame arancio e blu che diventavano, su base serica, una sorta di lastra metallica, materia modernissima per costruire fluidi abiti lunghi alla caviglia. Il debutto in passerella di Elisabetta Franchi è stata ieri una deliziosa evasione nel mondo magico di una principessa dei nostri giorni illuminata dall'oro e dai ricami déco. Ma la forza della designer si esprimeva anche nella visione metropolitana di giacche e abiti decorati da frange, gonne versione shorts e deliziosi pantaloni palazzo. Speciali, per un'aumentata praticità, tutti i body in microfibra mentre per il red carpet, indimenticabili apparivano i vestiti cipria percorsi da filamenti luminosi.

«Ricordi di viaggi, echi della cultura europea e fascinazioni esotiche: partono da qui i miei colori vitaminici» spiegava Nicoletta Spagnoli presentando una collezione energizzata dai gialli, dai fucsia, dagli arancio, tinte suggestive per sottolineare lavorazioni preziose sia negli abiti sia nella maglieria percorsa da micro-jacquard, intrecci e interventi di lurex. Speciali i modelli in suede tra i quali spiccava una tunica arancio da indossare su shorts di lino color nuvola.

La Saint Tropez di Charlotte Rampling e Jane Birkin ritratta da Elliott Erwitt ha fatto sognare anche Simon Holloway stilista della collezione Hogan, presentata negli spazi della piscina Solari, che ha trasferito nelle giacche jacquard effetto serpente, negli abitini con api, fiori e cuori dell'artista Julie Verhoeven e nelle zeppe extra-light in pelle specchiata oro la spensierata atmosfera che si respira al mare d'estate.

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