Oro e oro, argento e bronzo. Pioggia che ti prendi tutta, giri la faccia verso l’alto e attendi che ti bagni: te la godi. Questa è l’Italia della scherma, una pioggia di medaglie che non stanca. Oggi è campionato d’Europa. Fra qualche mese sarà mondiale. In attesa delle eterne olimpiadi. Rigogliosa, non ti fa mai seccar la gola. Valentina Vezzali si annuncia con l’urlo, 34 anni ma sembra quello di una ragazzina. Sabato Valentina, domenica Andrea che fa Baldini: gente del fioretto. L’Italia che ti riempie d’azzurro: nel senso della speranza che poi diventa realtà. Mica come i pallonari, penserà qualcuno. D’accordo, ma questo è altro mondo, altra Europa. I confronti non valgono, c’è tanto di diverso fra l’Europa della scherma e quella del pallone, dell’atletica, del nuoto. E finiamola qui.
Invece godiamo con Andrea Baldini, ancora una volta campione d’Europa, che sta prendendosi tutte le rivincite dopo quella strana storia di doping che l’ha tolto di mezzo dalle Olimpiadi di Pechino. Sta dimostrando a tutti quanto ci siamo persi: l’anno scorso e quest’anno campione d’Europa, in mezzo anche il campionato del mondo. Ed ora aspettiamolo alla replica ai prossimi mondiali di Parigi in autunno.
Bella Italia, grande Italia. Lipsia porta bene. Cinque anni fa la supermamma Vezzali ci vinse il mondiale, dopo aver appena svezzato Pietro, il bambino suo che aveva quattro mesi. Sabato Valentina ha replicato e dietro (bronzo) la Elisa Di Francisca, una bellezza (in tutti i sensi) di fiorettista che rappresenta la nouvelle vague insieme a Arianna Errigo. Ieri botta e controbotta: Baldini, livornese tuto talento, non ha smentito di essere il numero uno, non solo in Italia. Ma se l’è vista con una faccia nuova, che ti dice tutto il bene di un movimento. Cassarà, l’altro spadaccino di successo, fuori quasi subito. In finale Valerio Aspromonte, 23enne ragazzone di Frascati all’esordio europeo, spettacolare nel battere 15-13 il tedesco Kleibrink, idolo di casa e (guarda, guarda) campione olimpico. Eppoi nel continuare il cammino lasciando poche speranze a chiunque.
Certo, poi ti ritrovi Baldini sulla strada e fra i piedi. Diventano dolori. Il campione d’Europa uscente sabato era stato l’unico a subire una sconfitta nei turni preliminari. È bastato. In semifinale, il campione ha sconfitto il russo Ganeev 11-3, mentre Aspromonte ha eliminato il britannico Kruse, vice campione europeo uscente, 15-14. Nei quarti Baldini (tre volte campione europeo) ha superato il russo Sedov (15-5), Aspromonte ha sconfitto (15-13) il polacco Rajski. Elettrizzante e intrigante per un movimento che, ogni volta, deve portare a casa medaglie per sentirsi dire: se lo fate, è normale. Non è normale, se raccogliete poco. Elogio di una normalità molto anormale. Ed allora Baldini e Aspromonte si sono messi in guardia sulla pedana ed hanno dato spettacolo. Il novellino ha fatto tremare il campione: in vantaggio fino 9-5, si è fatto riprendere al 9-9. E Baldini, 24 anni e una stoffa da super, ha chiuso 15-11.
Valga per tutto il commento del ct Cerioni: «Possiamo dire di aver ritrovato il nostro campione. In cuor mio sapevo che non si era perduto.
Il trionfo del fioretto azzurro, Baldini oro europeo
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