Tronchetti Provera: «Sfida vinta Ora pronti alle gomme da pole»

Fine anni Cinquanta, anni ruggenti in cui tutto va di corsa. C'è un padre che vuole stupire il figlio pestando sull’acceleratore e c’è un figlio che fa di tutto per mascherare la paura. Sono alle curve di Lesmo, «senza varianti, non come adesso» puntualizza oggi quel figlio «e il mio più bel ricordo di Monza è legato a papà che mi sta portando sulla sua Alfa 1900 Superleggera Touring e affronta le due di Lesmo. Adoravo correre in macchina, ma quel giorno provai paura... Per come le affrontò. Credo che mio padre avesse dei ricordi approssimativi di quelle curve...».
Sorride Marco Tronchetti Provera parlando di suo padre in versione pilota e i ricordi s’inseguono mentre il patron di Pirelli, per cui patron della rivoluzione che quest'anno ha cambiato la F1, parla nella grande sala della fondazione dove è stata allestita la mostra multimediale "Si va che è un incanto... Pirelli, storie di gare, piloti, sfide e successi". «Penso al 1897 quando per la prima volta Pirelli fornì gomme a una manifestazione sportiva - racconta - era una gara di moto, penso al raid Parigi-Pechino del 1907, a quello del 1908 Parigi-New York quando nacque la P lunga per distinguersi dagli altri concorrenti... Abbiamo avuto piloti come Ascari, Fangio e negli anni siamo riusciti a sviluppare tecnologie straordinarie portando il radiale in F1, e per questo il mio ricordo va a una persona su tutte, all’ingegner Mezzanotte che ci ha lasciati pochi mesi fa».
Tronchetti Provera è alla sua prima vigilia monzese da fornitore unico di gomme alla F1. Sorride. Perché se ora nel Circus le monoposto si superano come fossero moto lo si deve alle nuove regole e ai kers e alle ali mobili, ma soprattutto ai polimeri della Casa italiana, a queste gomme che vanno coccolate, che ti sparano a missile ma se non fai attenzione nel gestirle addio vittorie e gloria. L'audience e i Gp fin qui visti parlano chiaro, le gare sono più emozionanti e un pubblico di giovani si sta via via avvicinando. Emozioni che però, va detto, piacciono meno ai puristi della F1, agli appassionati di lunga data più legati al concetto che una gomma, anche in gara, deve comunque durare. «All’inizio qualcuno ci ha criticato» interviene in proposito Tronchetti Provera «ma poi la maggior parte ha compreso il senso della nostra innovazione e lo sforzo per ottenerla... perché è più faticoso e molto più difficile, nelle corse, costruire gomme che durino... ma non troppo».
La vigilia monzese è anche un giorno di bilanci, «abbiamo fatto quanto richiesto, cioè dare sicurezza e spettacolo, e l’abbiamo fatto bene», e di proposte per il futuro, «suggerimenti in chiave 2012» li chiama il presidente, «perché saranno poi team e Fia a decidere». Si riferisce all'eccedenza di set di gomme dure non usate nei week end di gara, da qui l'idea di proporre l'introduzione di una gomma da usare in qualifica o durante il venerdì per fare più test. Pirelli è poi disponibile a dare ai team libertà di scelta fra le diverse mescole non limitandola più a due sole; ma di questo è probabile che si parlerà solo nel 2013. Il prossimo anno verrà invece ridotta la differenza di prestazione fra mescole morbide e dure: scenderà a 0,6-0,8’’ al giro contro i quasi due di oggi. Significa che le dure cederanno il passo a una nuova mescola fra soft e medie. Intanto, per questo Gp, scelte morbide e medie.
C’è tempo anche per togliersi un sassolino, alla voce Red Bull, mago Adrian Newey e le dichiarazioni sulla sicurezza delle gomme in quel di Spa, Belgio.

«Il team aveva usato un camber (l’inclinazione della ruota, ndr) esagerato rispetto a quello da noi consigliato e questo aveva provocato quelle bolle... il che è diverso da un problema di sicurezza delle gomme» ha puntualizzato Tronchetti Provera. Dedicato a Newey. Con un sorriso.

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