Beghe in arrivo per il sindaco dal nucleo Decoro urbano, fiore allocchiello dell'amministrazione veltroniana. Laffezione che nutre il primo cittadino per questo speciale servizio dedito al controllo, alla prevenzione e alla repressione di quelli che possono esser definiti atti vandalici alle bellezze monumentali della città a quanto pare non basterebbe a far sì che gli operatori godano di altrettante attenzioni. Lo stato di confusione normativa dellorganizzazione del servizio è notevole: sia per i cittadini, che potrebbero venire sanzionati nel caso per esempio non rispettino gli orari stabiliti per gettare limmondizia nei cassonetti, sia per i dipendenti, promossi al ruolo di verificatori senza le dovute tutele. Perciò la Cisl Funzione pubblica ha richiesto un incontro urgente con Veltroni, il vice capo di gabinetto Odevaine, il direttore del I dipartimento Pietro Barrera e il direttore del Decoro urbano Diana Aponte in modo da affrontare il tema del riordino del servizio e ripristinare le regole necessarie affinché gli operatori possano essere equiparati al ruolo di ispettori annonari.
Il sindacato ha anche evidenziato che «non è stato mai sottoscritto un documento di concertazione con le organizzazioni sindacali per listituzione del nucleo Decoro urbano e il relativo regolamento di funzionamento». Il che vale a dire che lamministrazione non ha provveduto a garantire unadeguata copertura normativa alle funzioni che gli operatori sono chiamati a svolgere né ha organizzato corsi di formazione per la conoscenza delle materie specifiche. Messa così la faccenda, il nucleo in questione si dimostra deficitario sul piano della legislazione necessaria a renderlo operativo a tutti gli effetti. E il perché è presto detto. «A differenza dei vigilini - ha precisato il consigliere municipale Fabrizio Sequi (Fi) - che sono stati abilitati a sanzionare sulla base di regole certe dettate dal codice della strada, gli operatori del decoro operano soltanto sulla base di ordinanze del sindaco, cioè atti normativi che di giuridico hanno ben poco. Se poi ci si volesse appellare alla legge regionale n. 23 del 2006 sulla gestione dei rifiuti solidi urbani si porrebbe un altro quesito: come regolare il pregresso dal 2004 a oggi?». Il cruccio principale dellesponente azzurro resta comunque un altro.
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