Una stretta agli affitti brevi "modello AirBnb" perchè "nessuno è contro il turismo ma il nostro Paese non deve diventare la Disneyland del mondo, deve governare un po' il fenomeno, l'overtourism porta anche dei danni alle comunità". E la richiesta di dirottare maggiori fondi statali sulle grandi città per "trasporto pubblico, casa e per far fronte alle fragilità in aumento", pur ammettendo che "non è che i governi precedenti abbiano fatto miracoli" e nella Finanziaria targata Meloni "per onestà devo dire che non ci sono tagli diretti ai Comuni". Il sindaco Beppe Sala ne ha parlato ieri in diretta a Rtl 102.5, a meno 100 giorni dalle Olimpiadi invernali 2026. Partendo da lì, ricorda la lezione da commissario di Expo 2015, quando il rischio ritardi era il mantra ma "arrivi all'ultimo minuto e tutto si allinea. Sono abbastanza tranquillo, sulle opere siamo in tempo, stiamo gestendo la questione degli extracosti" per l'Arena Santa Giulia e Villaggio olimpico. Ed è vero che tra oggi e domani il Comune cederà a Milan e Inter lo stadio Meazza ma "fino al 2031 resteràlo stadio di Milano e la cerimonia olimpica lì mi sembra un bellissimo passaggio per San Siro".
Sul tema dell'aumento della tassazione per gli affitti bravi che spacca anche la maggioranza di governo Sala va "controcorrente" e ribadisce: "Non mi dispiace che vengano tassati un po' di più, senza esagerare. A Milano abbiamo 30mila alloggi sottratti all'affitto a lungo termine, non si tratta di fare la guerra ma vediamo gli utili astronomici che ha fatto AirBnb negli ultimi anni. La politica deve cercare di governare questo fenomeno nell'interesse dei cittadini, bisogna convincere una parte di quanti, tra Olimpiadi, Design e Fashion Week, affittano 6-7 settimane all'anno e guadagnano quando un affitto a lungo termine. É legittimo ma sono tanti e a mio giudizio troppi ormai questi alloggi, va trovata una soluzione". E torna alla carica sulla richiesta di alzare la tassa di soggiorno da 5 a 10 euro, "parliamo di hotel da 600/700 euro a notte", Milano "oggi è autorizzata a tenere una tassa che è la metà di Roma, Venezia o Firenze, siamo anche noi una città turistica con fior di alberghi, chiedo solo di essere equiparati". Immediata la reazione del presidente di Federalberghi Milano Maurizio Naro: "Attualmente per l'anno del Giubileo l'imposta è fissata a 7 euro per i 4 e 5 stelle e 6,30 euro per i 3 stelle. Fino all'anno scorso il tetto era di 5 euro mentre a Roma è arrivata a 12. Un ulteriore aumento inciderebbe sensibilmente su molte strutture, soprattutto quelle non centrali o non di lusso, il peso della tassa potrebbe raggiungere il 10-15% del prezzo del soggiorno. Il Comune ha stimato un gettito di circa 75 milioni nel 2025 e potrebbe incassare altri 20 o 30 milioni dagli hotel di fascia più alta". A una domanda sulla sicurezza a seguito dell'aggressione nei giorni scorsi al direttore editoriale del Giornale Vittorio Feltri, il sindaco ha sostenuto che "la gente ha tutto il diritto di lamentarsi ma il Comune sta facendo la propria parte, le pattuglie dei vigili sono molto aumentate nell'ultimo anno, vorrei fosse così anche per le altre forze dell'ordine". Infine, sostiene che la manovra sia "abbastanza piatta" ma "non ci sono tagli diretti ai Comune". Ma batte cassa, "laddove le grandi città sono in difficoltà non c'è nulla. Sul trasporto pubblico il contributo statale è fermo da 10 anni. La disabilità e le problematiche di natura psichiatrica stanno aumentando in maniera molto significativa e sui fondi non abbiamo mai un sostegno a crescere. L'ultimo Piano casa risale a Fanfani, Meloni e Salvini hanno annunciato un piano da 650 milioni per iniziare e perchè sia serio ne servono 70, almeno 6/7 miliardi solo a Milano". Un contributo delle banche "probabilmente serve, buonsenso".
E riprendendo l'esempio di AirBnb aggiunge che "c'è bisogno del contributo di tanti, quando le cose si fanno difficili chi ha guadagnato molto deve restituire un po' alla comunità, che li aiuta a fare profitti. Non fanno tutto da soli".