Troppo smog Domani Milano resta a piedi

Giannino della Frattina

da Milano

Domenica a piedi per i milanesi. Dopo due settimane di smog alle stelle, il governatore Roberto Formigoni decide il blocco del traffico nelle tre aree critiche della Lombardia (Milano-Sempione, Bergamo e Brescia) dalle 8 alle 20. Oltre a chi è compreso nelle deroghe, potranno circolare solo le auto elettriche, quelle a gpl catalizzate, le auto ibride, quelle Euro 4 a benzina ed euro 4 a gasolio con filtro. Una misura d’emergenza presa quando i valori delle polveri sottili che in città, secondo gli ultimi studi, accorciano di dodici mesi la vita e moltiplicano le patologie polmonari, sono ormai da giorni al triplo dei valori consentiti. In centro l’Arpa ha registrato 142 milligrammi al metrocubo in via Juvara e 132 al Verziere. Ma l’aria è avvelenata anche in provincia con 112 milligrammi ad Arese, 139 a Monza e 91 a Vimercate. E da domenica i meteorologi prevedono solo peggioramenti. «Blocchiamo quattro milioni e mezzo di cittadini - spiega Formigoni - perché la situazione degli inquinanti nell’aria è critica e i prossimi giorni, fino a martedì, dovrebbero essere i peggiori dato che non è previsto un miglioramento atmosferico che consenta il ricambio dell’aria». Un’emergenza che preoccupa e il governatore non esclude che alla domenica di blocco non possano seguire altre misure drastiche. Probabilmente non le targhe alterne, il cui partito soprattutto in Comune sta crescendo. «Tre anni fa - aggiunge Formigoni - si è fatta una sperimentazione di 15 giorni e da tutti è stata giudicata negativamente». Parole condivise dal sindaco Letizia Moratti che assicura di «condividere il blocco di domenica», ma sulle targhe alterne spiega che esperti del «Cnr hanno certificato che, per avere risultati significativi, dovrebbero essere applicate per tutto l’anno». Decisione, dunque, «impraticabile e difficile da sostenere». Favorevole, invece, il presidente diessino della Provincia Filippo Penati che oltre alla circolazione alternata torna a chiedere l’istituzione della tassa d’ingresso. «Per dire no all’inquinamento che solo a novembre ha superato i valori limite per 11 giorni consecutivi - attacca - ci vogliono immediatamente un piano di targhe alterne e il pagamento di un pedaggio su area vasta». L’ormai famoso ticket, un progetto ormai naufragato.

Soprattutto dopo il vertice Formigoni-Penati di ieri dove si è trovato un accordo su un nuovo piano che prevede l’incremento del trasporto pubblico, incentivi per chi decida di cambiare i veicoli o le caldaie inquinanti e l’introduzione di una «tariffazione» che disincentivi l’utilizzo delle vecchie auto. Tempi e modi sono ancora tutti da decidere.

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