Troppo spesso respiriamo male

La corretta respirazione è vitale. Faringiti, frequenti raffreddori, apnee notturne, cefalee, sinusiti, riniti, allergie, derivano spesso da una non soddisfacente funzione nasale che può portare anche a complicanze cardiovascolari. L’aria che ispiriamo deve essere rallentata, filtrata, riscaldata ed umidificata dal naso. Coloro che respirano con la sola bocca per una alterata anatomia del naso sviluppano patologie delle prime vie aeree e gravi disturbi bronchiali. Una cattiva ossigenazione nasale porta a difficoltà di concentrazione e di applicazione e ad una pessima qualità del sonno che incide sul rendimento durante la giornata, che risulta così caratterizzata da frequente torpore e sonnolenza. Per poter respirare in modo soddisfacente molte persone sono diventate dipendenti dagli spray nasali vasocostrittori, senza i quali non riescono a decongestionare i turbinati inferiori ipertrofici.
Respiriamo in modo corretto quando non si hanno alterazioni in diverse parti anatomiche: il setto nasale, la valvola nasale ed i turbinati inferiori. Devono essere efficienti anche i seni paranasali, cioè quella serie di cavità comunicanti rivestite da una mucosa che, quando si infiamma, provoca sinusiti.
Il naso comunica con le orecchie (tube di Eustachio), con gli occhi (dotti naso-lacrimali), con le cavità dei seni mascellari, frontali. Una normale radiografia del cranio non ne rivela le alterazioni. È indispensabile l’esecuzione di una Tac dei seni paranasali che evidenzia il setto in tutte le sue parti, le ipertrofie dei turbinati o sue alterazioni (polipoidi o conche bullose), malformazioni congenite, processi espansivi tumorali. Sostenitore della necessità della Tac prima di qualsiasi intervento chirurgico nasale è il professor Paolo Gottarelli, per quindici anni docente all’università di Ferrara. Bolognese, chirurgo plastico, si è specializzato a Dallas, nel Texas, dove John Tebbetts ha messo a punto a metà degli anni Ottanta una nuova metodologia la «Force vector tip rinoplasty». Una tecnica importata in Italia nel 1989 da Gottarelli, che nel 1997 ideò una nuova metodica indolore e senza tamponi di correzione dei turbinati inferiori (Modified inferior turbinoplasty). Di questi interventi Gottarelli fino ad oggi ne ha eseguito 3522, oltre a 1761 rinoplastiche globali.
«Un 30 per cento delle persone che soffrono di disturbi respiratori – afferma il professor Gottarelli - li ignora in quanto convivono fin dalla tenera età con le alterazioni anatomiche interne. La memoria respiratoria non ha subito cambiamenti peggiorativi». La chirurgia nasale, già sviluppata a Zagabria negli anni Sessanta, ha ricevuto un impulso negli Stati Uniti da pionieri dell’otorinolaringoiatria mondiale come i chirurghi House e Anderson.
Allora furono gettate le basi di nuovi studi che hanno sostanzialmente modificato diagnosi e terapie di numerose patologie. Molti bambini, considerati allergici, sono oggi visitati da specialisti per problemi di deviazione del setto o di ipertrofia dei turbinati. Gottarelli sviluppando le tecniche di Dean Toriumi e di Tebbetts ha studiato un metodo (rinoplastica globale) che considera il naso nella sua complessità e nel pieno complesso della sua funzione. Tre i punti importanti di questo progetto: il setto nasale deve essere in asse, la valvola funzionare al meglio ed i turbinati avere la giusta dimensione. La meticolosità esecutiva dell’intervento chirurgico di rimodellamento nasale, che dura tra i 60 e i 90 minuti, evita dolore per il paziente e la comparsa di recidive. Il ricovero non supera le 24 ore, l’attività lavorativa riprende già dal settimo giorno.
«Sono molte le cefalee ed anche i casi di asma – sostiene Gottarelli – la cui origine è rinogena, cioè dipendente da una alterazione delle strutture anatomiche del naso».

Per bronchiti ed asma in Italia sono ricoverati ogni anno in ospedale 44mila persone per un totale di 197mila giornate di degenza. Nei bambini di età inferiore ai 2-3 anni la frequenza di ospedalizzazione è sei volte più elevata che negli adulti. L’origine dell’asma è sovente di difficile comprensione.

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