Trovato l'accordo, pronto il federalismo

Il Senatùr è soddisfatto per l'accordo raggiunto: "È andata bene". Ronchi (An): "Accolte le nostre istanze su Roma e il Sud". Accordo Pdl-Lega su Expo, Europee e per correre insieme alle prossime amministrative

Trovato l'accordo, pronto il federalismo

Roma - Perequazione di tipo verticale. Tradotto: garanzie per il Sud, come prevede la Costituzione, con lo Stato chiamato a gestire il fondo di riequilibrio tra chi arranca e chi no. E poi, niente gettito Irpef in mano alle Regioni. Livelli di assistenza garantiti a tutti e «service tax» per i Comuni da rivedere. Lo schema di base è questo. Ecco le linee guida concordate all’interno della maggioranza. E così, alla fine di una lunga giornata di riunioni e faccia a faccia, culminata con la cena tra i vari leader a palazzo Grazioli, a casa del premier, si definisce l’accordo sul federalismo fiscale. Ma non solo, visto che si trova pure l’accordo sull’Expo 2015 e la sintesi in vista delle prossime Europee, per una legge elettorale con sbarramento al 5% e nessuna preferenza. E non sarà più necessaria la presentazione di una proposta governativa in materia: saranno quindi direttamente le Commissioni, in Parlamento, ad esaminare le varie proposte presentate.

Tanta carne al fuoco. E avviene tutto in poche ore. Pdl e Lega a confronto, dal mattino alla sera. Per chiudere in fretta la partita e dare innanzitutto il via libera politico al disegno di legge sul federalismo. Il primo nulla osta, quindi, visto che la strada che porta all’ok definitivo è comunque ancora lunga e passa anche per la Conferenza Stato-Regioni. Ma intanto, il testo messo a punto da Roberto Calderoli, smussato e limato a dovere dal collega di governo Raffaele Fitto, portavoce in questa partita delle istanze del Popolo della libertà, finisce oggi in Consiglio dei ministri. Certo, si tratta di un «primo giro di tavolo», ma è pur sempre un inizio.

«È andata bene», riferisce il Senatùr, commentando l’intesa trovata. «Prima era un buon testo, ma ora è ottimo», aggiunge dal canto suo il ministro della Semplificazione legislativa, soddisfatto per un provvedimento «assolutamente condiviso da tutti e al quale hanno concorso tutti i partiti della maggioranza». Accordo «ottimo» anche per Andrea Ronchi (An), ministro per le Politiche comunitarie. Pronto a puntualizzare che «da domani si inizia a lavorare con un accordo che ha recepito anche le nostre istanze, soprattutto sul Sud, su Roma e sullo sviluppo solidale».

Tutti contenti e, di conseguenza, nessuno scontento. Arriva in questo modo il segnale politico chiesto agli alleati dalla Lega, che per voce del suo leader, Umberto Bossi, potrà vantare il successo, già nel weekend, dinanzi al suo popolo padano. Per dire che una battaglia, anzi «la battaglia» del Carroccio è stata vinta. Ma allo stesso tempo, Forza Italia e Alleanza nazionale potranno dire di esserci stati. Di aver partecipato in maniera attiva, di aver contribuito per migliorare, o addirittura modificare, il provvedimento tanto prezioso. Che tutti vogliono, ma che ognuno vorrebbe un po’ diverso. Tra l’altro, con l’accordo trovato anche per le prossime amministrative, dove «correremo insieme», assicura Ronchi.
In mattinata, intanto, era stata l’abitazione romana di Denis Verdini a ospitare il primo confronto tra alleati. Un incontro al quale prendono parte anche i responsabili del Pdl in Parlamento (Fabrizio Cicchitto, Italo Bocchino, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello), in modo da «mettere a punto gli ultimi dettagli». La road map, intanto, prosegue. An riunisce l’esecutivo, al termine del quale il reggente, ovvero La Russa, ribadisce che per via della Scrofa «la riforma costituzionale e il federalismo fiscale vanno di pari passo». Indicazioni forse comunicate all’azzurro Fitto, ministro per gli Affari regionali, che in veste di rappresentante del Pdl si trova riunito con Calderoli per chiudere il cerchio. Per definire il testo da portare come «presente» alla cena di palazzo Grazioli. Dove li attendono il premier, di rientro da Londra, ma anche il Senatùr, Roberto Maroni e Giancarlo Giorgetti per la Lega, La Russa, Gasparri e Ronchi per An, Cicchitto e Brancher per Fi, Raffaele Lombardo per l’Mpa.

Un vertice in pieno stile, per dare l’imprimatur finale e far sì che in Cdm, oggi, si inizi a discutere della questione.

L’occasione giusta, per il Cavaliere, per esprimere la propria soddisfazione anche per l'operato di governo e maggioranza. «Stiamo andando benissimo - avrebbe detto Berlusconi -, i sondaggi ci danno al massimo storico dei consensi nel Paese. Si tratta soltanto di continuare il nostro lavoro, del quale io sono molto, molto contento».

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