Truffano i tifosi per aggirare la fila

In via Santa Zita interviene la polizia per sedare una rissa I supporter: «Ci sono pochi computer per stampare i tagliandi» Restano posti solo nei distinti

Truffano i tifosi per aggirare la fila

E proprio nel punto rossoblù di largo XII Ottobre si è verificata l'incredibile truffa. I soliti ignoti si sono presentati quando la fila era già importante, c'era il rischio di tornare a casa a mani vuote. Un'eventualità impensabile per loro che domenica volevano assistere a tutti i costi a Genoa-Napoli. E così alcuni tifosi, o forse bagarini, si sono inventati il falso biglietto d'attesa. In pochi attimi a molti ignari e pazienti tifosi rossoblù è stato distribuito un numerino apparentemente progressivo, come quelli che si prendono all'ufficio postale o al panificio. Loro si sono così messi in attesa con i loro numeri, guarda caso tutti alti e compresi tra il 700 e il 900, pensando che la bella iniziativa fosse del Genoa Store. Quando questi tifosi hanno alzato la voce per capire come mai non veniva mai il loro turno si è appreso che l'iniziativa del biglietto d'attesa era una truffa bella e buona e che nel frattempo il loro turno, quello vero, conquistato da ore e ore di attesa in fila (qualcuno si è presentato davanti al Genoa Store anche alle 6 del mattino, ndr) era stato soffiato.
Ma nella giornata della caccia al biglietto che ha portato al quasi esaurimento del Ferraris c'è stato anche qualche malore e tanta rabbia per chi si è sentito rispondere picche di fronte al tentativo di acquistare un biglietto con la fotocopia del documento di riconoscimento. La Questura infatti ha imposto la presentazione dell'originale per evitare il fenomeno dei bagarinaggio. Ed il provvedimento qualche effetto lo ha avuto: alcuni imprenditori del biglietto clandestino sono stati costretti a fare marcia indietro con il loro faldone di fotocopie di documenti intestati al signor Mario Rossi di turno. «Si poteva organizzare meglio - ha sottolineato qualcuno al termine della coda in largo XII Ottobre - due computer per stampare i biglietti sono troppo pochi». Forse si potevano istituire più punti vendita oltre ai cinque prestabiliti (Genoa Store e ricevitorie Lottomatica di corso De Stefanis, Via Reta, via D.Giovanni Verità, Via Santa Zita) ma la questura per controllare i flussi anche su questo è stata rigida. Lunghe code si sono formate al centro commerciale «Il Mirto» in corso De Stefanis, rivendita diventata da tempo punto di riferimento per i tifosi «last minute» essendo l'unica aperta nei pressi del Ferraris anche pochi minuti prima dell'incontro di calcio del Genoa. Nella ricevitoria di via Santa Zita a poche decine di metri di distanza dal quartier generale della polizia genovese di via Diaz si è addirittura venuti alle mani. Un banale dissidio per la coda si è trasformato in una rissa sedata dall'immediato intervento della polizia.
C'è chi poi è arrivato da fuori. «Sono di Napoli, ma vivo a Milano - dice Michele - sono arrivato in treno per acquistare un biglietto. Io in ogni caso faccio il tifo per la Triestina».

E questo per consentire ai genoani e napoletani di festeggiare insieme la serie A grazie ad una vittoria dei giuliani sul Piacenza che neutralizzerebbe all'ultima giornata l'ipotesi play off. La società, intanto, comunica che restano ancora pochi biglietti del settore distinti.

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