Truffe e pedopornografia per Marcelletti L'ordine dei medici: "Verrà sospeso"

Il famoso cardiochirurgo pediatrico del Civico di Palermo ai domiciliari per truffa, concussione e foto di ragazzine. Il legale: "Chiariremo tutto"

Truffe e pedopornografia per Marcelletti 
L'ordine dei medici: "Verrà sospeso"

Palermo - E' stato arrestato questa mattina Carlo Marcelletti, primario e cardiochirurgo pediatrico dell’ospedale Civico di Palermo. Le accuse sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, concussione. L’indagine, partita nel 2007, avrebbe consentito agli inquirenti di accertare la presunta attività illecita di Marcelletti, direttore della divisione di Cardiochirurgia pediatrica del Civico, e di altri soggetti denunciati a piede libero dalla magistratura palermitana nell’ambito di un’inchiesta su appalti di forniture sanitarie. Contestualmente sono stati eseguiti a Palermo e nel Lazio diversi decreti di perquisizione e sequestro, nei confronti di imprenditori e società aggiudicatari di appalti banditi dall’Ospedale Civico.

Giallo pedopornografia Marcelletti, arrestato questa mattina a Palermo per truffa e peculato, è indagato anche per pedopornografia. Lo confermano ambienti giudiziari di Palermo (la notizia inizialmente diffusa dall'Adnkronos era stata poi smentita), per il chirurgo i pm Fabrizio Vanorio e Caterina Malagoli, avevano chiesto la detenzione in carcere ma il gip Pasqua Seminara ha optato per gli arresti domiciliari tenendo conto del fatto che l’indagato è incensurato e che si pongono limitate esigenze cautelari. Il filone dell’indagine relativo alla pedopornografia riguarda la detenzione di immagini o filmati.

La difesa L’ipotesi di reato nasce dal fatto che sul cellulare del cardiochirurgo infantile sono stati trovati 4 mms raffiguranti un seno e un gluteo. "Dalle immagini - assicura l’avvocato Roberto Tricoli che assiste Marcelletti assieme ai colleghi Carmelo Piazza e Massimo Miceli - non è possibile stabilire se si tratta di minori anche perché non si vede il volto. Le hanno inviate sul cellulare del professore". A proposito delle ipotesi di concussione che vengono contestate a Marcelletti l’avvocato dice: "Non ho ancora letto l’ordinanza, mi è stata letta telefonicamente ma si tratta di pochi casi in cui si parla di somme tipo, 270 euro, 240 euro, 440 euro: poche migliaia di euro negli anni. Sono sicuro che il mio assistito saprà chiarire tutta la situazione".

L'inchiesta Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile e dal nucleo di polizia tributaria di Palermo della guardia di finanza. I reati ipotizzati sono a vario titolo concussione, truffa aggravata in danno del sistema sanitario nazionale e peculato a danno dell’azienda ospedaliera Civico. L’attività investigativa era stata avviata dopo una una denuncia contro ignoti per minacce, presentata da un familiare di un appaltatore dell’ospedale. Il gip di Palermo ha ritenuto sussistenti a carico di Marcelletti due episodi di concussione, cinque di truffa aggravata al servizio sanitario nazionale e otto di peculato ai danni dell’ospedale Civico.

Marcelletti intercettato A carico del cardiochirurgo sono state effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali, sono state raccolte testimonianze ed eseguiti riscontri documentali. Sarebbe emerso un meccanismo attraverso il quale Marcelletti si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei suoi pazienti somme di denaro sotto forma di donazioni all’associazione ABC (Associazione per la cura del bambino cardiopatico onlus), da lui presieduta e gestita, assicurando in cambio una "corsia preferenziale" per il bimbo ammalato e per il genitore-accompagnatore. Con riferimento alle condotte di truffa aggravata, il primario avrebbe sottratto all’azienda sanitaria pubblica i sensibili ricavi dovuti sulla base del regime di cura "intramoenia". L’associazione sarebbe stata gestita in modo poco trasparente e buona parte dei sarebbe stata utilizzata per scopi estranei alle finalità dell’ente, tra cui cene e viaggi organizzati dal professore Marcelletti con persone non appartenenti all’associazione.

Perquisita clinica a Roma La guardia di finanza ha perquisito questa mattina la clinica Paideia, nel residenziale quartiere Fleming, a Roma. La perquisizione è tra quelle disposte dalla procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta. Alla Paideia, come in altre cliniche romane, Marcelletti risulta avere uno studio che frequentava solo molto saltuariamente.

L'ordine dei medici lo sospenderà L’Ordine dei Medici sospenderà Marcelletti non appena la magistratura comunicherà all’Ordine di appartenenza del noto chirurgo il provvedimento di limitazione della libertà a scopo cautelativo. È quanto precisa Amedeo Bianco, presidente della federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo). La sospensione di Marcelletti, chiesta tra gli altri dal senatore Pd Ignazio Marino, sarà dunque "un atto automatico, previsto già dal 1948, appena la magistratura comunica ufficialmente all’Ordine le misure cautelative e le motivazioni".

Luminare Marcelletti è considerato un luminare nel suo campo. Specializzato in cardiochirurgia pediatrica allo Mayo Clinic del Minnesota nel 1978 ha fondato e diretto il centro di cardiochirurgia pediatrica all'Accademisch medisch centrum di Amsterdam. Tornato in Italia nel 1982 è diventato primario di cardiochirurgia al Bambin Gesù di roma. E' stato il primo in Italia a effettuare un trapianto di cuore su un bambino e a tentare la terapia chirurgica per malformazioni congenite del cuore in età pediatrica.

Le gemelle siamesi Nel 2000 Marcelletti coordinò, insieme a William Norwood della Dupont Foundation di Philadelphia, l’equipe di chirurghi che tentò, al civico di Palermo, di separare le sorelline siamesi di origine peruviana Marta e Janet Milagro: il tentativo non andò a buon fine. La vicenda aveva scatenato una polemica sulla scelta di sacrificare una bimba per far sopravvivere la sorellina.

Marcelletti era intervenuto solo in altri due casi analoghi, anche se meno gravi: nel 1989 il comitato etico dell’ospedale Bambin Gesù di Roma non diede l’assenso all’intervento e i gemelli, originari di Santo Domingo, morirono tre mesi dopo. Tre anni dopo, a Philadelphia, l’operazione fu autorizzata e uno dei bambini sopravvisse.

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