8 alla genetica. Una rosea prospettiva. Per la prima volta è stata tracciata l'intera sequenza genomica di un singolo individuo, aprendo così le porte alla futuristica medicina individualizzata. Quando saranno scovati anche i geni responsabili dell'hook e dello slice, potremo finalmente tirare un sospirone di sollievo: avremo la prova provata che non è colpa nostra se le palle ci girano.
7 a Laura Davies. Un'eccellente testimonial. Nella campagna fotografica (sponsorizzata) contro l'anoressia, Oliviero Toscani ha immortalato le ossa dell'esangue Isabelle Caro, 30 chili per un metro e sessantacinque di altezza. Forse, invece, le immagini della campionessa inglese, una ragazza simpatica, solare e vincente, sarebbero potute risultare più convincenti: in fondo Laura Davies è o non è una vera donna di peso... nonostante il peso?
5,5 a Donald Trump. Un furbone del quartierino. Si vanta di scommettere cifre a sei zeri sul green. E di vincere molto/perdere poco nonostante il non facile 4 di handicap di cui è accreditato. Come fa? Semplice: gioca su campi che conosce alla perfezione. Quelli di sua proprietà.
5 a Marc Warren. Illuminato. Il giocatore britannico è rimasto vittima di uno strano incidente nel corso del Seve Trophy. È finito all'ospedale dopo che gli era caracollato addosso il pesante lampadario di cristallo della hall del suo albergo: lo aveva inavvertitamente colpito col ferro 6 durante uno swing di pratica. I medici che lo hanno soccorso gli hanno assicurato che non c'era nulla di grave. A parte il backswing troppo lungo, ovviamente.
4 allo swing «radicale». Definitivo. È un nuovo tipo di swing che sta facendo furore sul Tour americano.
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