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Tulliani: tutto falso. Ma St. Lucia non smentisce

I legali del cognato del presidente della Camera negano che l’imprenditore sia il titolare della società off-shore che ha comprato il quartierino di Monaco. Gaffe sul ministro caraibico

Tulliani: tutto falso. Ma St. Lucia non smentisce

Roma - Smentire, comunque smentire, sempre smentire. Poi si vedrà. I legali di Tulliani hanno le idee molto chiare e per prima cosa, quando aprono i giornali e leggono qualche scoop sulla vicenda di Montecarlo, prendono carta e penna e smentiscono tutto lo smentibile. Una volta pubblicata sulle prime pagine la ormai famosa lettera del neoministro della Giustizia di Saint Lucia al primo ministro dello staterello caraibico, in cui si rivela che dietro le società off shore Printemps e Timara, proprietarie dell’appartamento monegasco, ci sarebbe Giancarlo Tulliani, i legali del «cognato» hanno reagito seccamente: «Il signor Gian Carlo Tulliani - si legge nel comunicato - smentisce categoricamente la notizia secondo la quale ci sarebbe la sua persona dietro la società off-shore che ha comprato l’appartamento monegasco, ribadendo di essere un semplice conduttore della suddetta unità immobiliare». Non solo, gli avvocati di Tulliani agitano un sospetto sull’autenticità del documento: «All’esito di una prima indagine eseguita dai sottoscritti difensori, peraltro, emergono forti perplessità sull’autenticità del documento pubblicato dai quotidiani Libero e il Giornale e attribuito al ministro di Giustizia di Santa Lucia». Non è chiaro in cosa consista e di quali strumenti scientifici si avvalga la «prima indagine» condotta dai due legali. Soprattutto non si capisce perché, di fronte ad una notizia potenzialmente definitiva sulla questione Montecarlo, i diretti interessati - da Tulliani a Fini ai legali - abbiano taciuto per due giorni.

I primi a dare la notizia sono stati due quotidiani caraibici, il Listin Diario e Nacional, e fin qui si può anche supporre che lo staff dei Tulliano’s non monitori la stampa centroamericana (ma il governo di Santa Lucia sì e, come detto, in tre giorni nessuna smentita). Ma la notizia è stata lanciata in Italia da Dagospia, martedì, un sito molto cliccato, soprattutto in ambienti politici. Eppure, malgrado campeggiasse come scoop di apertura del sito di Roberto D’Agostino per diverse ore, nessuno si è preso la briga di smentirla. Forse erano in corso le famose «prime indagini» sulla veridicità del papello?
Uno dei motivi dei sospetti sul documento potrebbe essere nato da una verifica parziale. Quella dell’effettivo nome del ministro della Giustizia di Saint Lucia, che risulta essere - consultato il sito del governo - non Rudolph Francis ma Nicholas Frederick. Ecco il falso, ecco dimostrata la bufala, hanno provato a dire i pro-Tulliani. In realtà, è una falsa smentita, perché la nomina di Francis, cioè del ministro firmatario della lettera datata 16 settembre 2010, è recente, risale ad agosto, ma il sito ufficiale non ha ancora aggiornato la pagina del «cabinet of ministers». Il Giornale, per chiarire ulteriormente la storia, ha provato a contattare il ministro della Giustizia di Saint Lucia, che però non sarà reperibile fino a domani. Una indagine simile ha provato a farla anche il Tg de La7, che è riuscito a parlare con il portavoce del premier di Santa Lucia, il quale non ha smentito nulla, ma si è solo limitato a dire: «Faremo verifiche, ora non ne so niente».

Intanto, dopo la difesa legale, si è schierata ai posti di combattimento anche la difesa politica della famiglia Fini, le truppe di Fli e i giornali vicini. Non si esita a scomodare i sempre utili servizi segreti, torbidi intrecci di interessi sotto il sole caraibico, misteri da Casino Royale. Le minacce di querela, o anche le querele reali, sono qualcosa di già visto in questa querelle che dura da fine luglio. Già la prima notizia pubblicata dal Giornale sulla strana casa di Montecarlo era stata oggetto di una durissima replica, che però non ha impedito di scoprire molto altro su quella storia, vicende tutt’altro che inventate.

Poi un’altra volta, su un condono di una villa dei Tulliani, ci fu la smentita ma poi venne smentita la smentita stessa, con tanto di visura catastale. I legali, e i finiani con loro, dicono ancora che è fango e solo quello. Vedremo se si sbagliano anche stavolta.

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