Luca Testoni
Musica declinata con sensibilità femminile: vocazione naturale per Paola Turci. Non è un caso che la direzione artistica di «Venereelettrica», il festival internazionale di rock ed arte rigorosamente in rosa, che si è tenuto in primavera a Perugia, sia stato affidato proprio alla cantautrice romana, classe 1964, ideale trait d'union tra la generazione di Gianna Nannini e quella dell'amica «cantantessa» Carmen Consoli. E nemmeno che a supportarla questa sera al Mazda Palace ci sia la giovanissima Irene Fornaciari, voce soul-rhythm'n'blues sulla scia di papà Zucchero.
Quattro premi della critica alle prime quattro edizioni di Sanremo, tra il 1986 e l'89, e cinque partecipazioni al Festival. Vent'anni di carriera. Una dozzina di album e un poker di etichette discografiche. Questi i numeri di Paola Turci, sempre più matura artisticamente e consapevole di potere fare da sola.
Per intenderci: tutti i testi dell'album 2005, Tra i fuochi in mezzo al cielo, sono opera sua. Testi complessi, profondi e intensi. Che affrontano con delicatezza, ma senza reticenze, argomenti forti quali l'abbandono, inteso come spazio di libertà e autonomia ma anche come dolore del distacco, la pedofilia e la morte. O, ancora, fatti di cronaca più o meno recenti, come Rwanda o Troppo occidentale, ripresa della storia di una ragazza turca residente a Berlino, uccisa a soli 22 anni dal fratello perché «troppo occidentale».
Curiosità per la rossa figlia d'arte, Irene Fornaciari, 22 anni, che alcuni vorrebbero far passare per una Lenny Kravitz al femminile. Torna a Milano, dopo l'apparizione in piazza Duomo a giugno, per presentare in anteprima le tracce che andranno a comporre il cd di debutto atteso per l'autunno e anticipato da Mastichi aria, il singolo composto per lei dal padre con il «Matia Bazar» Piero Cassano.
Paola Turci - Irene Fornaciari, Mazda Palace, Festa dellUnità, ore 21.30, ingresso libero
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.