Roma - «Non sono pentito e non mi sento responsabile anche perchéda tempo avevo dichiarato quali erano le mie intenzioni, mi aspettavo una risposta su Vicenza che invece non è arrivata. Da parte di qualcuno poi c'è il tentativo di scaricare le colpe su di me, ma a venire meno sono stati i voti cosiddetti 'sicuri». Così il senatore del Prc Franco Turigliatto torna a commentare con i cronisti a Palazzo Madama la sua non partecipazione al voto di oggi in aula. «La debolezza di questo governo - prosegue - dipendono dalla società a cui non si danno delle risposte, e Vicenza è l'ultimo degli esempi». Turigliatto spiega di aver firmato già la lettera di dimissioni da senatore anche se «fino a quando non saranno votate rivendico il diritto di poter giudicare i singoli provvedimenti e sull'Afghanistan posso già dire che per me è invotabile».
A chi gli chiede se voterà di nuovo la fiducia al governo, il senatore del Prc risponde: «Non voglio un altro esecutivo ma chiedo la possibilità di votare su singoli punti. Ripeto, non ho problemi a votare la fiducia ma rivendico la possibilità, fino a quando sono senatore, di esprimermi come credo».
Parlando invece delle dimissioni aggiunge: «Non posso continuare a votare contro me stesso e contro le decisioni del partito. Le mie dimissioni sono un atto di lealtà verso il partito, anzi, quasi una liberazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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