Maria Vittoria Cascino
Effetto radio-in-piazza, la modulazione di frequenza corre a piedi nudi e gli operatori ci sguazzano sulle stravaganti manipolazioni di onde corte e lunghe. Perché in principio fu l'apparecchio del nonno e l'immaginario collettivo di intere generazioni, ma oggi impazzano i vasi comunicanti. Ci sono i plurimi livelli di lettura del fenomeno radio. Che ti catapultano in quel di Riva del Garda a RadioIncontri per vedere i programmi che di solito ascolti. Che ti annunciano il convegno «Onda su Onda» promosso da Audiradio (la Società di ricerca sull'ascolto delle emittenti pubbliche e private, locali e nazionali) il 16 e 17 giugno al Gran Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, dove potrai scoprire di tutto e di più su ascoltatori e dialettica degli investimenti sul mezzo.
Tra marketing e comunicazione dibatteranno stelle del firmamento radiotelevisivo quali Piero Chiambretti, Daniele Battaglia, Fabio Canino, Luciana Littizzetto, Anna Pettinelli, Patrizio Roversi, Gerry Scotti, Zero Assoluto, Alfonso Signorini e Veronica Pivetti. Seguiti dai «creativi a tutto volume», vedi Enrico Finzi, Alberto De Martini, Lorenzo Marini, Emanuele Pirella e Maurizio Sala.
Incalzati da chi dentro ci butta fior di quattrini per un etere sazio ma non ancora saturo di pubblicità. Respiro profondo, che mica puoi tenere i ritmi da speaker. Però guardare in faccia questi affabulatori incalliti mentre ti raccontano il mondo che vorresti è uno sfizio da togliersi.
E l'idea di Riva del Garda è un azzardo da bingo. Che la grande radio si porta dietro l'universo dei sintonizzati. Quelli che viaggiano in auto, stanno ammollo nella vasca o tirano la cera. Quelli che studiano o lavorano di concetto. Straniati da voci amiche che rompono il tempo, lo shakerano e te lo versano addosso. Che la mente galoppa e le emozioni si spogliano senza l'urgenza dell'immagine. E qui che si osa. Mondo radio scippato all'etere e materializzato nella deliziosa Riva del Garda, Trento. Lago tirato dall'Ora (vento che lo rende appetito da velisti e surfisti), piazzetta centrale con attracco simil-Portofino, torre dell'orologio, Rocca, carruggetti che finiscono in «campi» veneziani. Un chicca che vive di turismo fatto come diocomanda. Che dal 2 al 4 giugno diventa per il terzo anno consecutivo la città della radio.
Otto postazioni fisse di circuiti radiofonici nazionali, sessantacinque ore di diretta, settantasei radio locali italiane raggiunte attraverso Marat on air, tre radio universitarie in diretta 24 ore su 24 dalle rive trentine del Garda. Numeri che sono la festa di queste facce da radio, di un RadioIncontri inventato da Renzo Ceresa e Massimo Cirri, direttori artistici dell'evento realizzato da Trentino Spa e In Garda Trentino Spa, coadiuvati da Comune, Riva del Garda Fierecongressi e Ufficio Eventi.
La città è piccola, le postazioni lei hai a portata di gamba nel giro di poche centinaia di metri. Federico l'Olandese Volante trasmette dal camion nero lucido vagamente retrò di RTL 102.5, piazzetta centrale. Si stacca dalle cuffie, si sporge dal palco improvvisato, saluta, lancia magliette, firma autografi, stringe mani. Il jingle è alle ultime battute, di nuovo le cuffie, di nuovo in diretta da Riva del Garda che entra nell'Italia tutta. È filodiffusione senza che nulla interferisca con nulla, mentre cammini che sembra un film. Trovi Federico Taddia in piedi accanto alla postazione spartana dei Giardini di Porta Orientale sublimare i trent'anni di libertà d'antenna con Marat on Air. Quattro ore di trasmissione e settantasei radio collegate dal Pel Paese. Ha la gola secca, gli occhiali sul naso, ma non molla d'un tono. C'è il pubblico a scaldarlo. L'arena delle magnolie se l'è presa Radio 2 Rai, Luca Sofri si spara mezz'ora di Condor, fa un giro in bicicletta sul palco e via che La Pina lo aspetta alla Rocca, per movimentare Pinocchio, Radio Deejay. Felice commistione di stili ed emittenti. Che portano La Giada di Play Radio ad abbandonare Flavia Cercato in Citofonare Play per fare visita alla Pina. Come se Cappuccetto Rosso chiacchierasse con Biancaneve delle brutte abitudini di Pinocchio. Da sballo. Materializzato senza schermo.
Che diventa spettacolo quando Cirri e Filippo Solibello s'inventano un Caterpillar interattivo col pubblico. È una marcia ad oltranza dove c'è il gusto dell'incontro, dove cambiare piazza è come sintonizzare la frequenza. Da una postazione all'altra che non perdi il filo. RSI-Radio Svizzera Rete Uno, Radio Dolomiti, Radio NBC Rete Regione e Radio Viva FM.
Nel programma c'è anche un certo Stefano Sani. Lo colleghi al cantante della tua adolescenza,quello di «Lisa se n'è andata via». È a Radio Viva e il clima è quello giusto. Peccato trattasi di omonimia, che il conduttore prende al balzo per costruirci in diretta un siparietto da raccontare in là con gli anni.
Questa è la radio. Che respiri a pieni polmoni mentre l'Ora non ti dà tregua e ti gela il midollo. La radio esce dalla scatoletta e diventa impalpabile. Si trasforma in un momento creativo su nuovi orizzonti spazio-temporali. È così che ti porta le voci più amate a Riva per parlare di «podcast», ossia del modo di depositare la radio in un posto e fermarla nel tempo, diffonderla col passaparola e legarla ad una fruizione asincrona. Emblematica l'esibizione della Banda Osiris, che gioca col cinema e dialoga attraverso l'oggetto «radio». Emblematica la proiezione del film di Robert Altman «Radio America».
Il tutto fra migliaia di giovani che hanno risposto all'appello in una compostezza da manuale. Un andamento lento ricco d'emozioni, saturo d'informazione liberamente acquisita.
E l'anno prossimo vogliono a Riva anche la BBC. Una straordinaria storia di comunicazione esemplare.
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