Spesso lo dimentichiamo. Eppure Milano, città degli affari, della moda, del design e delleditoria, è anche meta di turismo religioso. La quinta in Italia, per lesattezza, dopo Roma, al primo posto nel mondo con 26 milioni di turisti lanno; San Giovanni Rotondo (Foggia) che ospita la salma di Padre Pio; Torino, per la Sacra Sindone; e la francescana Assisi. Questi i dati dellOsservatorio BitLab commissionati da Expo Cts, che saranno presentati a Milano in occasione del primo workshop sul turismo religioso. Al workshop, nellambito del Bit 2009 (Borsa internazionale del turismo) dal 19 al 22 febbraio in fiera a Rho-Pero, parteciperanno in oltre 200 tra incaricati diocesani, tour operator, rappresentanti di centri di accoglienza, parrocchie e luoghi di culto. Uniniziativa che, come sottolinea il direttore generale di Fiera Milano Expo Cts Fabio Majocchi, sarà unimportante occasione dincontro tra una domanda sempre più ampia e variegata (secondo lOrganizzazione mondiale del turismo sarebbero 330 milioni i viaggiatori di fede nel 2008, di cui 40 milioni solo in Italia) e unofferta che per adeguarsi dovrà potenziare strutture e servizi. «Oggi i viaggiatori di fede non si rivolgono solo alle classiche mete osserva Majocchi -, ma a tutte quelle manifestazioni storico-religiose che si coniugano con la qualità dellaccoglienza. Unofferta articolata favorirebbe una permanenza più lunga nei luoghi di culto con risvolti economici interessanti per i singoli territori». Un giro daffari che al Paese frutterebbe intorno ai 4 miliardi di euro. Ma quali sono le caratteristiche del «viaggiatore di fede», moderna evoluzione dellantica figura del pellegrino? Da unindagine Istur (Istituto internazionale di scienze turistiche) lidentikit risulta ben diverso dallo stereotipo: più giovane (il 31% ha tra i 20 e i 40 anni); più colto rispetto alla media nazionale (il 67% utilizza il computer e il 34% legge più di 5 libri allanno); non necessariamente credente (l8% non è cattolico e l11% crede ma non professa); e che affianca alle attività prettamente «religiose» (offerte e riti sacri) praticate dal 53% dei visitatori ad attività di interesse gastronomico (43,5%), acquisti (42,8%) e visite ai dintorni per fruire delle risorse naturali e artistiche (35%). «Il cammino nei luoghi di fede è vissuto come una ricerca a tutto tondo spiega don Guido Zagheni, docente dellIstituto superiore di scienze religiose di Milano che da anni accompagna i pellegrini in Terra Santa -. Se in passato erano soprattutto i fedeli a mettersi in viaggio, oggi il pellegrinaggio è una risorsa per tutti: giovani, laici, non credenti attratti dal fascino del sacro ma anche dalla storia, dall'arte, dall'archeologia».
A Milano, accanto ai luoghi più tradizionali come il Duomo, il Battistero paleocristiano e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, si collocano tra le mete di culto più visitate (fonte: Nathan Il Saggio) la basilica di SantAmbrogio, la chiesa di San Lorenzo Maggiore (che questanno celebra il 1750° anniversario del martirio del santo patrono), la chiesa di Santa Maria presso San Satiro (dedicata a San Satiro, fratello di SantAmbrogio) e il santuario di Santa Rita da Cascia, patrona degli Agostiniani dItalia, visitato ogni anno da settemila devoti da tutto il mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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