"Turisti imprudenti". E' bufera su Alemanno

Sinistra scatenata dopo le parole del sindaco di Roma. L’ex ministro Melandri: "Responsabilità scaricate sulle vittime". Il primo cittadino chiarisce: "Abbiamo solo invitato i cittadini alla prudenza". Sulla via Portunese: "Noi, ostaggi dei balordi. Dormiamo con le finestre sprangate"

"Turisti imprudenti". E' bufera su Alemanno

Roma - Per carità, «episodio gravissimo». Ma abbiamo la «coscienza tranquilla»: si tratta di un «caso limite». E poi, i due turisti olandesi, picchiati e derubati da alcuni pastori romeni alla periferia di Roma, sono stati «imprudenti». Gianni Alemanno, sindaco della capitale, commenta così, a caldo, l’aggressione a Ponte Galeria, dando il via a un’aspra polemica sul fronte sicurezza. E servirà a poco, in quest’ambito, la lunga precisazione giunta in serata.

«È fin troppo evidente che nessuno vuole scaricare sui due turisti olandesi la responsabilità del gravissimo episodio», chiarisce in una nota Alemanno. È altrettanto evidente, aggiunge però, che «dobbiamo invitare tutti, cittadini e turisti, a tenere dei comportamenti di prudenza per ridurre i rischi, presenti in tutte le grandi metropoli europee». «Nessuna mobilitazione per la sicurezza potrà mai consentirci di controllare tutto il territorio - spiega ancora il sindaco - che rimane il più esteso comune agricolo d’Europa». Anche per questo Alemanno invita l’opposizione a «lavorare per il bene primario», a «collaborare» con «responsabilità», superando «sterili polemiche».

Ma la polemica è già montata. Parole «indegne», attacca Giovanna Melandri, ministro nel governo ombra del Pd, in linea con le reazioni partite dal Nazareno. «Con quale coraggio e rispetto per le violenze patite dai due turisti picchiati e lei selvaggiamente stuprata - continua l’ex ds - si scaricano su di loro delle responsabilità, quasi a insinuare che in fondo se la siano cercata?». «Sconcertanti», replica Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, le dichiarazioni del sindaco, che domani, intanto, si recherà sul luogo dell’aggressione. «La smettano Alemanno e il centrodestra di giocare con le parole», commenta il leader del Pdci, Oliviero Diliberto. Parla di «pessima caduta di stile, se non peggio», il segretario del Prc, Paolo Ferrero, convinto pure che il governo, sull’immigrazione, ha una politica «pericolosa, classista e xenofoba». Di tutt’altro tenore la replica della maggioranza. «Il governo sta facendo il possibile per prevenire e controllare» il fenomeno della violenza urbana, afferma Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia. «È assurdo giocare a strumentalizzazioni sulle vite delle persone», spiega il leghista Roberto Calderoli. Per il ministro alla Semplificazione, «sono cose che nessuno vorrebbe accadessero», ma «purtroppo le caratteristiche del genere umano fanno sì che succedano». Di «mistificazione e cinismo» parla invece Fabrizio Cicchitto. «A qualsiasi persona in buona fede - sottolinea il presidente dei deputati del Pdl - è evidente che non si può garantire la sicurezza in ogni angolo sperduto del territorio». «Polemica fuori luogo», secondo il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi.

Dal canto suo, Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, annuncia una «mozione per chiedere al governo di prorogare e ampliare l’impiego dei militari per la sicurezza nelle città», come chiesto pure da Alemanno. A difendere il sindaco da un «attacco indecente», nonostante giudichi inefficienti alcune scelte del Comune di Roma sulla sicurezza, ci pensa anche Francesco Storace, segretario della Destra. Pronto a domandarsi: «Quanti criticano andrebbero all’estero a campeggiare in un posto isolato e privo di controlli?». Per l’ex ministro, oggi capogruppo del partito in Campidoglio, «ci vuole più serietà anche quando si contesta».


Infine, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, senza entrare nella polemica politica, elogia l’operato dei carabinieri per il «tempestivo arresto dei responsabili della violenza perpetuata ai danni dei due turisti olandesi», complimentadosi con il comandante generale dell’Arma, Gianfranco Siazzu, per la «professionalità» messa in campo.

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