Turisti nel mirino 22 morti in 2 anni

Tra le meraviglie di Sanaa, tra i suoi minareti e le case color ocra, si nasconde il pericolo. Con le nove persone trovate cadaveri ieri, i morti salgono a 22, in due anni. Non è la prima volta, infatti, che il terrorismo di matrice islamica colpisce i turisti nello Yemen. La memoria torna al 2 luglio 2007, quando un’autobomba colpì una comitiva di spagnoli, uccidendone sette con i loro due autisti locali. Il 18 gennaio 2008, muoiono due belgi e uno yemenita. Passano due mesi esatti, e un commando, legato ad Al Qaida, spara colpi di mortaio nel centro di Sanaa, nei pressi dell’ambasciata americana, ferendo a morte un poliziotto e una studentessa. Il 6 aprile 2008, dopo un ennesimo attacco nella zona di Sanaa frequentata dagli occidentali, l’ambasciata Usa ordina lo sgombero dello staff non essenziale. Il 15 marzo di quest’anno, un kamikaze si fa esplodere al passaggio di un gruppo di turisti, a Shibam, nel sud-est del Paese: muoiono quattro sudcoreani.

Anche l’Italia ha rischiato di piangere le sue vittime, quando cinque nostri connazionali furono sequestrati da una tribù yemenita, nel gennaio 2006. Per cinque lunghi giorni si temette per la sorte di Camilla Ruini, Maura Tonetto, Patrizia Rossi, Piergiorgio Gamba ed Enzo Bottilo, poi il rilascio. Un lieto fine che ieri non c’è stato.

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