(...) di abdicare rinunciando alla candidatura a sindaco per il 2012. Domani il senatore Pdl spiegherà a soci e simpatizzanti della Fondazione Oltremare il perché della rinuncia mentre ci si interroga già sugli scenari futuri e sul ruolo che il professore potrà avere. Lui si limita a dire «indietro non torno. È una scelta ragionata». Da ambienti vicini ad Oltremare filtra già la precisa volontà di proseguire sia con il lavoro impostato nei mesi scorsi, sia con la candidatura di Musso a sindaco. Questa volta, però, come cane sciolto lontano da simboli partitici a capo solo di liste civiche. Se il progetto «Castellaneta bis» prenderà corpo lo si vedrà solo nei prossimi mesi.
Intanto nel centrodestra cè chi sta lavorando per ricucire lo strappo tra Musso e i fuggitivi del Pdl. Cassinelli ci ha provato con una dichiarazione pubblica in cui ribadisce la stima per lex candidato sindaco: «Mi auguro che il senatore abbia la consapevolezza di partecipare ad un progetto senza pretendere una sorta di monopolio - spiega -. La politica è fatta di un continuo confronto che alla fine porta ad una sintesi. È lui la nostra sintesi migliore». Ma a ricucire lo strappo ci sta provando anche Pierluigi Vinai che ieri sera si è incontrato con Musso. Il vicepresidente della Fondazione Carige cerca di minimizzare le divisioni allinterno del partito ribadendo la propria stima per il candidato indicato dal Pdl ma specificando che «Musso non può essere ancora considerato il candidato della coalizione perché ci sono degli alleati con i quali confrontarsi». Non solo, Vinai allarga il raggio dazione e ribadisce di coltivare un sogno: «Spero che un giorno si possa uscire dal contesto attuale del bipolarismo, del quale non sono mai stato un profondo cultore, e vedere Genova governata da un sindaco moderato che possa tagliare le ali da una parte e dallaltra». E siccome questa logica è oggi fantapolitica Vinai ribadisce che lidentikit del candidato migliore è quello di una figura che accontenti la fascia più calda del partito, «ma anche i salotti della città e che possa avere progetti e canali precisi dai quali poter attingere preferenze».
Intanto, ad oggi, il Pdl persa (almeno temporaneamente) la guida di Claudio Scajola, appare smarrito e diviso in una galassia di pianeti che comprende la corrente dei biasottiani che peraltro perde lattivismo di Andrea Cambiaso che si lascia dicendosi stufo dei personalismi del partito; quella degli ex An con Giorgio Bornacin, ultimamente molto critico con Musso; la corrente Rosso- Cassinelli- Scandroglio; gli scajoliani duri e puri che fanno riferimento a Vinai e Della Bianca; e i mussiani che contano, oltre al senatore, anche il coordinatore metropolitano Gianfranco Gadolla e il consigliere comunale Emanuele Basso.
In tutto questo cè chi pensa che la ragione delle fughe in avanti sia da imputarsi al gioco del Giornale «Scegli il tuo sindaco». Gioco che sta avendo un grande riscontro, ma che tale rimane.
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