Tursi chiede ai genovesi di fare la spia sulla rumenta

Tursi chiede ai genovesi  di fare la spia sulla rumenta

di Ferruccio Repetti

Encomiabili o spioni? Spinti da senso civico o delatori puri? Belle domande, o meglio: beata l’amministrazione comunale che non ha bisogno di eroi in veste di cittadini pronti a segnalare i trasgressori e immortalarli con la macchina fotografica, inviando le immagini alla Polizia municipale «per l’identificazione e la relativa sanzione della persona che ha commesso l’atto illecito». Ma l’amministrazione comunale di Genova, che non è beata, fa così, nel senso che ha proprio bisogno delle segnalazioni fotografiche dei cittadini per reprimere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Una clamorosa ammissione di incapacità, vien da dire subito. Non la mettono in questi termini, invece, gli assessori Francesco Scidone e Carlo Senesi, il primo dedito alla Città sicura, il secondo alla gestione della raccolta della «rumenta»: entrambi ci tengono «solo» a ricordare ai genovesi che «chiunque assista a un abbandono di rifiuti può, in qualità di testimone, scattare foto e inviarle alla Polizia Municipale», allo scopo di far punire il colpevole. L’appello è stato lanciato ieri con una nota in cui si annuncia pure che l’utilizzo delle telecamere per contrastare le discariche abusive «si sta rivelando di grande efficacia. Infatti - sottolineano sempre i due assessori - da più parti sono arrivati apprezzamenti alla civica amministrazione per la scelta di questo sistema tecnologico».

Ma allora, se funziona, che bisogno c’è di trasformare i cittadini in delatori? Le telecamere, bastano o non sono sufficienti? Un momento: non saranno mica le stesse telecamere (del Comune più sfigato d’Italia) che quando servono vanno «temporaneamente fuori esercizio»? Perché se fosse così, si spiegherebbe tutto. E anche noi saremmo costretti a dar ragione al tandem di assessori...

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