Cronache

Tursi perde 16 milioni di euro di Tarsu

Per l’Ici, invece, non sono mai stati riscontrati disservizi Anzi, i pagamenti sono stati maggiori

Tursi perde 16 milioni di euro di Tarsu

Luciano Gandini

Se 16 milioni di euro vi sembran pochi. Al Comune di Genova evidentemente non sembrano un gran problema, visto che ammette tranquillamente di averli messi a bilancio negli anni passati, e magari di averli anche usati per far quadrare i bilanci, e quest'anno decide di toglierli semplicemente tirandoci un riga sopra. Andando a spulciare la «gestione residui» della relazione al rendiconto dell'esercizio 2004 del Comune, questi 16.146.981,42 euro, cancellati dalle entrate come se niente fosse, balzano decisamente agli occhi e destano quantomeno qualche dubbio. Già, perché questi soldi corrispondono alla T.a.r.s.u. regolarmente accertata, ma non riscossa. «Si è proceduto - si legge nella documentazione relativa alla gestione residui - a una complessiva valutazione delle criticità nell'incasso dell'intero ruolo T.a.r.s.u. accertato negli esercizi dal 1998 al 2003».
Ma perché questa cancellazione così apparentemente tranquilla? Ci dovrà essere pure una spiegazione. Andando a cercare, non si può non esaminare il documento originario del provvedimento, cioè «la proposta di Giunta al Consiglio n. 40 del 12 maggio 2005» avente ad oggetto la «presa d'atto dell'eliminazione dei residui attivi 2003 e retro di cui al rendiconto 2004». Nelle «motivazioni» si legge: «considerato che in conseguenza di specifici provvedimenti dirigenziali già adottati in sede di chiusura dell'esercizio 2004 devono essere eliminati residui attivi per complessivi euro 39.748.957,22 di cui 28.093.801,38 per insussistenza», la «Giunta propone al Consiglio», in buona sostanza, di «prenderne atto». Tradotto significa che sono stati eliminati crediti relativi ad anni precedenti per cartelle T.a.r.s.u., il cui incasso era stato preventivato e messo a bilancio negli anni precedenti, e che in base a valutazioni soggettive della direzione tributi, non verrà mai più riscosso. Eppure 16 milioni di euro, 32 miliardi delle vecchie lire, non sembrano pochi, specie in un momento delicato come questo, dove il Comune sta «trattando» con Amiu un aumento proprio della T.a.r.s.u. In termini quantitavi questa cifra, così tranquillamente depennata dal bilancio comunale, ammonta quasi al 20% del totale del gettito T.a.r.s.u. preventivato per il 2004, pari a 83.640.310 euro.
«C'è da chiedersi - attacca Angela Agostini, consigliere di Circoscrizione Centro Est per Forza Italia - se anche il 20% di questa cifra contabilizzata come entrata per il 2004 farà la fine degli anni precedenti, visto che la percentuale di realizzazione è per ora solo del 77,73%. Se continua questo trend, anche per quest'anno una buona parte degli 83 milioni di euro messi a bilancio non saranno incassati, con conseguente inattendibilità dei dati di bilancio, che apparentemente conducono ad un pareggio». «Sarebbe opportuno - continua Agostini - che l'assessore o chi di dovere spiegasse alla cittadinanza sempre più tartassata, e che si prepara a nuovi ed imminenti aumenti, quali sono le disfunzioni all'origine di una così evidente perdita». E le disfunzioni in materia di riscossione potrebbero essere tante: si va dagli errori materiali, agli errori di notifica delle cartelle, dai giudizi sfavorevoli da parte delle commissioni tributarie o dei tribunali ad una eventuale incompetenza degli addetti ai lavori. Solo a titolo di paragone tutto questo per l'I.c.i. non accade, anzi di rileva il fenomeno esattamente opposto. Rispetto alle previsioni iniziali sono state incassate maggiori riscossioni per 517.672,34 euro, grosso modo un miliardo di lire, e solo per il 2004. Mentre per la T.a.r.s.u.

son dovuti passare ben sei anni prima che ci rendesse conto quei soldi non c'erano.

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