Il «miracolo» è già finito. Non è servito e non è ripetibile. I conti del Comune di Genova sono sempre terribilmente in rosso, nonostante la tanto decantata operazione di risanamento operata dallex assessore Francesca Balzani, oggi europarlamentare e papabile assessore di Claudio Burlando in Regione.
Ieri è stato presentato alla IV Commissione Bilancio e Tributi il consuntivo 2009. E la scoperta è stata per alcuni sorprendente. Il debito di Tursi è praticamente invariato: 1.329 milioni di euro, appena 40 in meno della precedente gestione. E cè poco da essere allegri. Perché a questo risultato si è giunti dopo aver venduto gli ultimi pezzi disponibili. A confermarlo lo stesso neo assessore Francesco Miceli, che a chi gli chiedeva se il Comune avesse intenzione di continuare la politica della dismissione dei propri beni per far fronte al debito, ha dovuto ammettere che ormai non cè più nulla da vendere. Cè però sempre il superdebito, i cui interessi per il 67 per cento vengono pagati con tassi variabili. Altro motivo di allarme se si pensa che negli ultimi anni i tassi sono di fatto a livelli minimi e cè solo il rischio che possano rialzarsi. «Marta Vincenzi è costretta a sperare che Berlusconi continui a fare buona politica e a mantenere lItalia in piedi - scherza, ma non troppo Giuseppe Murolo, consigliere del Pdl - Questanno abbiamo pagato 70 milioni di interessi passivi». Non solo. A bilancio sono stati iscritti nuovi debiti per 50 milioni in conto capitale, con lemissione di boc e altri prestiti. «E non si venga a dire che il buco del Comune è dovuto allabrogazione dellIci - incalza ancora Murolo - Dei 77 milioni che il governo deve versare per il 2009 ne mancano solo 8. Otto milioni su un debito di 1.329 milioni».
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