Sabrina Cottone
Aprile 2006 come laprile del 1948, la guerra dei mondi della politica. Allora era Palmiro Togliatti con il Fronte popolare, oggi sono Prodi, Fassino e i superlaici della Rosa nel pugno. Il paragone è suggestivo e Forza Italia ha deciso di svilupparlo fino in fondo, così questa mattina alle nove e mezzo ad accogliere Silvio Berlusconi al Mazdapalace ci saranno anche rappresentanti dei Comitati civici del 1948.
«Pio XII fece formare questi ragazzi in appena tre mesi e il loro contributo fu davvero determinante: i moderati parteciparono al voto e laffluenza elettorale giunse alle stelle. Un chiaro auspicio per le elezioni di aprile» rievoca unenfatica nota azzurra. Era stato Luigi Gedda, futuro presidente dellAzione cattolica, a inventarsi i comitati e a mettere a punto in lunghi colloqui con il Papa il movimento elettorale per la «battaglia». I manifesti, stampati dalle tipografie cattoliche, parlavano chiaro: al bivio del 18 aprile chi tira diritto trova Chiesa, famiglia, lavoro e chi svolta a sinistra si imbatte in agitazioni, guerra e miseria.
Quasi sessantanni dopo, lo scenario proposto non è molto diverso. Silvio Berlusconi parlerà alle undici, un lungo discorso che apre la campagna elettorale in Lombardia, regione chiave per gli azzurri. La mobilitazione è massima e la campagna si è adeguata ai tempi, in modo che se ci sono i vecchi e sempre validi manifesti (appesi ai pali) e i tradizionalissimi gonfaloni, ecco anche la pubblicità sui quotidiani e soprattutto il battage via sms, come si conviene agli anni Duemila. I messaggini personalizzati («caro Paolo», «cara Francesca», a ciascun destinatario il proprio nome) sono arrivati sui cellulari di tutti gli iscritti, firmati Silvio Berlusconi: «Ti aspetto al Mazdapalace alle 9,30. Non mancare».
Il Mazdapalace di Lampugnano ha una capienza di settemila persone, ma lorganizzazione si aspetta almeno il doppio della gente e così fuori dal tendone sono già stati allestiti due maxischermi per chi non dovesse riuscire a entrare. Naturalmente al coperto, visto che il tempo non promette granché di buono. «Per questo evento il partito in Lombardia si è mobilitato e si sono attivati partecipanti e iscritti» dice Maria Stella Gelmini. E la coordinatrice regionale fiuta unaria positiva: «Parlando con la gente avverto che cresce lentusiasmo e la convinzione che si possa vincere».
La convention milanese sarà aperta sulle note dellinno di Mameli e mentre risuonerà linno nazionale i giovani azzurri (presenti in massa a riempire il parterre) sventoleranno il tricolore. Seguirà la canzone di Forza Italia e poi la sigla dei giovani. Nelle prime file ministri e parlamentari, con il posto donore riservato a Letizia Moratti, membro del governo e candidato sindaco di Milano della Casa delle libertà. Accanto i presidenti dei «comitati per la vittoria», i comitati elettorali incaricati della campagna.
Gli striscioni promettono di essere affettuosi. Uno per tutti: «Silvio, la nostra scelta». Qualcuno, forse ispirato dal Foglio di Giuliano Ferrara, aveva pensato di far sventolare un Napoleone-Berlusconi ma lidea non ha raccolto grandi entusiasmi.
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