"Nel 2028 ricorreranno i 250 anni dalla fondazione del Teatro alla Scala. Dovrà essere un appuntamento che mette insieme tante forze della città; un momento in cui la Scala si conferma uno specchio e un luogo di identificazione per tutti. Si tratta di un percorso molto ampio che va costruito insieme alle altre Istituzioni. Chi abita nelle altre città si riferisce al nostro Teatro come la Scala di Milano, riconoscendo un'identificazione che già esiste. Ma mi piacerebbe che lo fosse ancora di più e che il duecentocinquantenario unisse la città in un momento di grande inclusione e grande prospettiva. Non ho dubbi sulle opportunità che ci sono date. Per questo non possiamo sprecarle e dobbiamo unire le forze, abbiamo una grande responsabilità e tanto lavoro da fare". Parole di Fortunato Ortombina che da pochi mesi, dal febbraio scorso, è Sovrintendente e Direttore Artistico dell'istituzione milanese. E sarà lui l'ospite d'onore della Scuola della Cattedrale, quest'oggi alle 18,30 in Duomo. L'occasione è data dall'inizio della stagione della Scuola presieduta da monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano. La Scuola della Cattedrale, al suo tredicesimo anno, promuove dibattiti di fisica, filosofia, teologia e musica, favorendo il dialogo e l'incontro fra l'antico e il contemporaneo. Ortombina è l'ospite di oggi; musicista, studioso, organizzatore, racconterà la sua vita nella musica e il suo obiettivo di rendere la Scala un punto di riferimento per tutti.
Dalla nascita a Mantova agli incarichi professionali nei principali teatri italiani, a Parma, Torino, Napoli, Venezia e Milano, con una dedizione alla musica vissuta anche come esplorazione scientifica e pratica quotidiana, il sovrintendente della Scala illustrerà le esperienze con i suoi i maestri, i mentori e gli artisti incontrati, intrecciando memorie e ricordi. Dai suoi anni all'Istituto di Studi Verdiani al Teatro Regio di Torino, alla sua vocazione poi non perseguita da direttore di Coro, fino ad arrivare al primo incontro con la Fenice di Venezia al quale poi seguirà una parentesi scaligera alla Scala e di nuovo alla Fenice dove è stato direttore artistico per ben venti stagioni, le ultime sette con il ruolo aggiuntivo di sovrintendente.
La serata inaugurale di oggi vedrà le due Istituzioni milanesi in dialogo, partendo da una frase ricorrente di Ortombina, "Tutta la musica è musica sacra". "Sì perché questa è una delle sue grandi capacità, in particolare di quella corale: creare una comunità di cultura, di affetti, di spiritualità, un legame in cui la fede matura in modo evidente - come l'intento della Scuola - Il Duomo e la Scala svolgono missioni diverse, ma con tanti punti in comune: creare identità, elementi di riferimento, comunità e inclusione".
All'appuntamento di oggi, Ortombina dialogherà con Gianantonio Borgonovo e con il saggista e giornalista Armando Torno. In programma gli interventi musicali della Schola Cantorum Venerandae Fabricae diretta dal maestro monsignor Massimo Palombella. L'evento sarà trasmesso in diretta su Duomo Milano Tv.