«Tutte sciocchezze» Ma sulla formazione Costa fa retromarcia

(...) recuperando i fondi per istituire nuovi corsi dove servono e sopprimendo invece quelli che erano stati previsti ma per i quali non ci sono preiscrizioni a sufficienza».
Ai diretti interessati il numero due della Regione ha spiegato di aver ascoltato i tecnici nel riorganizzare la formazione professionale, e di aver comunque creato più posti rispetto agli anni precedenti. «Che ci siano più posti è un bene - annota Lorenzelli -. Quanto ai tecnici però, bisogna precisare che la responsabilità ultima è sempre dell’assessore competente. E se questo è il metodo che la Regione intende usare nel futuro, per noi è inaccettabile, perché siamo noi a passare per persone inaffidabili». Spiega infatti il direttore del Don Boasco di Sampierdarena che i centralini sono impazziti nei giorni scorsi «e la gente se la prendeva con noi: i genitori che avevano preiscritto i loro figli qui da noi ed erano venuti a vedere il nostro istituto, si son sentiti rispondere da noi che il corso non si sarebbe tenuto, e che avrebbero dovuto cercarlo magari a Chiavari, o a Savona. E non è stato semplice spiegare loro che la decisione non era nostra, ma della Regione».
Se giovedì Costa abbozzerà la retromarcia, il mondo cattolico è ormai in fibrillazione. «Troppo tardi» tuona Roberto Carobbi, segretario dell’associazione Popolari europei per la Liguria. Con Tullio Mazzolino il presidente, Carobbi era uscito dalla Margherita qualche mese fa proprio denunciando che «la componente che si dichiarava cattolica sta andando alla deriva, asservendosi a decisioni ben diverse». E cioè, per dirne una che ripetono tutti, allo smantellamento delle scuole cattoliche, «la distruzione del sistema di formazione professionale per privilegiare quello scolastico» per dirla con don Alberto. Per Carobbi «questa riforma è solo l’ultima conferma dopo altre scelte prese dalla Regione: Costa e i suoi dovrebbero avere l’onestà intellettuale di dichiarare i loro intendimenti, e di non proporsi come punto di riferimento dei cattolici quando poi, finita la campagna elettorale, agiscono in modo totalmente distonico con l’elettorato che li ha votati». Che si tratti di «un disegno preordinato» è chiaro anche per Maurizio Uremassi, capogruppo di Forza Italia in circoscrizione, e per Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento europeo e responsabile del dipartimento Scuola e Università di Forza Italia, che assimila la questione alla polemica scatenatasi a livello nazionale sulle dichiarazioni del Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, che ha parlato della «fine necessaria del modello unico della scuola di Stato» attirandosi le feroci critiche del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, Margherita. Per Mauro è in atto un tentativo di «svuotare una rilevante parte della riforma Moratti», là dove per il governo «la scuola è solo rendita politica ancorata ad una concezione statalista dell’educazione».
Durissima anche la lettera aperta che ieri a Costa ha scritto Enrico Cimaschi, portavoce dell’associazione culturale Volano: «Caro Massimiliano, le ultime vicende su formazione e salesiani mi spingono a scriverti per cercare di capire a quali strategie possano riferirsi atteggiamenti del genere. Se tu non fossi espressione del mondo associativo cattolico mi verrebbe da pensare che il “boicottaggio” verso realtà come quella salesiana vanno lette come un’azione punitiva nei confronti di chi rappresenta una “presenza” forte e credibile sul territorio. Presenza che essendo fuori dagli schemi della società cara a chi detiene il potere in Liguria è poco controllabile e quindi “pericolosa”. Ma la tua storia non può averti portato a condividere questa visione così poco sensibile alla politica del bene comune. Il tuo impegno nel volontariato , nella scuola e nella vita di tutti i giorni non può averti portato a diventare una delle tante espressioni del “Potere”, inteso non come servizio ma come oligarchia che non ascolta ma che comanda, divide incarichi e tira dritto sulla sua strada conscio di avere la “verità in tasca”. La spiegazione che ti chiedo non è tanto per me, ma per quella larga fetta dell’elettorato cattolico che ti ha sostenuto in maniera fiera e decisa. Elettori che ti hanno scelto come Alfiere e che hanno il diritto di capire cosa sta succedendo in piazza De Ferrari».


Informare i lettori era invece l’obiettivo del Giornale. Ma il Giornale, si sa, non merita risposte perché «scrive solo sciocchezze». Peccato che quelle «sciocchezze» fossero l’esatta trascrizione delle parole degli elettori di Costa.

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