Tutte le transazioni oltre i 2.500 euro verranno tracciate

Tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro (in precedenza la soglia era stata fissata a 3mila euro) saranno «tracciate» telematicamente. E le operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva dovranno essere comunicate all’Agenzia delle entrate. Il Consiglio dei ministri ha integrato la parte relativa al cosiddetto «spesometro» con l’ennesima stretta sui controlli nella lotta all’evasione fiscale. Ci sarà un inasprimento delle sanzioni nei confronti degli esercizi commerciali che proveranno a incassare soldi «in nero». La mancata emissione di fatture o scontrini fiscali potrà far scattare sanzioni pesantissime che arrivano dalla sospensione dell’attività per un periodo limitato di tempo fino all’espulsione dall’ordine professionale. Saranno rivisti gli studi di settore.
Quella della tracciabilità dei pagamenti e della cosiddetta «anagrafe fiscale» è una battaglia che va avanti dagli anni Duemila come strumento di contrasto all’evasione fiscale: i risultati si vedono, visto che lo Stato ha incassato più di 25 miliardi di euro tra capitali non dichiarati e mancato introito fiscale.

L’abbassamento dell’importo a 2.500 euro è legato anche e all’introduzione delle norme europee contenute nel decreto legislativo 231 del 16 novembre 2007, che prevedono anche un limite all’uso del contante per scongiurare il rischio del riciclaggio.

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