Tutti all’Opera per Israele

È andata in scena ieri sera al Teatro Dal Verme la prima mondiale di Shylock, l’opera incompiuta del compositore ebreo milanese Aldo Finzi (1897-1945). Un solo atto, mai eseguito per colpa delle leggi razziali di cui quest’anno cade il tragico settantesimo anniversario

PRIMA E INCOMPIUTA. È andata in scena ieri sera al Teatro Dal Verme di Milano la prima mondiale di Shylock, l’opera incompiuta del compositore ebreo milanese Aldo Finzi (1897-1945). Un solo atto, mai eseguito per colpa delle leggi razziali di cui quest’anno cade il tragico settantesimo anniversario, e che ieri è stato allestito in occasione del concerto di gala organizzato dall’associazione Keren Keyemeth LeIsrael, il fondo ambientale ebraico. Un’opera il cui libretto è stato scritto da Arturo Rossato e che si rifà al personaggio principale del Mercante di Venezia shakespeariano, l’usuraio Shylock appunto. Il pubblico ha gustato l’esibizione dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Mosca, diretta dal maestro Gian Paolo Sanzogno, e del “Coro per Milano” del maestro Mino Bordignon.

TENORI E VIOLINI. La serata si è divisa in due parti. La prima, dedicata allo Shylock interpretato dal basso Federico Sacchi, ha visto l’esibizione anche di Gianluca Zoccatelli, Yannis Vassilakis, Enrico Paro e Nadia Engheben. La seconda, invece, è stata caratterizzata dall’assolo al violino di Feng Ning, vincitore del concorso Paganini, sulle note del Concerto in Mi minore op. 64 di Felix Mendelssohn.

ANNIVERSARI E IMPEGNO. Tutta la serata è stata voluta e organizzata dalla commissione milanese del KKL (presieduta da Silvio Tedeschi Samaia) in occasione del 60° anniversario della nascita dello Stato di Israele, fondato da Ben Gurion nel 1948. In quest’ottica, il concerto è stato non solo un omaggio a Finzi, ma anche un modo di raccogliere fondi per le attività del Keren Keyemeth, impegnato nella bonifica e nel rimboschimento delle aree più desertiche di Israele.

Il progetto di quest’anno si chiama Halutzit e prevede la realizzazione di un villaggio nel Neghev che ospiterà 300 famiglie di coloni fuoriuscite da Gush Katif dopo il disimpegno dalla Striscia di Gaza voluto da Ariel Sharon. 

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