Tutti i colori delle note con Berlioz e Messiaen

Il nome di Kazushi Ono, direttore d’orchestra, giapponese, cominciò a circolare da noi, quando negli anni ’80, vinse il Concorso di direzione Toscanini, a Parma. Oggi può considerarsi fra i direttori più apprezzati, il cui gesto, per chiarezza ed eleganza, perfino Pappano invidia. Al suo debutto romano, Kazushi Ono vuol dare un saggio dei suoi molti interessi direttoriali che vanno dal repertorio classico a quello contemporaneo; per il concerto ceciliano, che apre degnamente la lunga rassegna «Suona Francese», spazia da Berlioz a Messiaen, passando per Mozart.
Messiaen e Berlioz - che aprono e chiudono il concerto - per dare un’idea seppure parziale dei colori della musica così come li hanno percepiti e tradotti in suoni due grandi francesi, Hector Berlioz con la Sinfonia fantastica e Olivier Messiaen con il suo Couleurs de la Cité céleste, per pianoforte concertante ed ensemble strumentale di fiati e percussioni, che trae ispirazione dall’Apocalisse giovannea, e ispirazione «musicale» da una personale teoria dei timbri-colori, nonché da ritmi orientali e da versi di una ventina di uccelli, di ogni parte del globo, captati ed accuratamente catalogati. Psicologismo in Berlioz, misticismo in Messiaen, ma la medesima propensione in ambedue a collegare la musica ad altri linguaggi non ultimi quelli del sentimento e del suono della natura.

Nel mezzo, Mozart, con il penultimo dei suoi 25 concerti pianistici (K 991) - fra i più drammatici e tesi dell’intera produzione, nella rara tonalità di do minore - per dar modo al solista, il già noto pianista polacco Piotr Anderszewski, anch’egli al suo debutto romano, di farsi meglio ascoltare in un concerto pianistico con tutti i crismi, dopo Messiaen, dove il pianoforte ha un ruolo più defilato a fianco degli altri strumenti.
Auditorium. Sala Santa Cecilia. Oggi alle 18; lunedì 5, ore 21; martedì 6, ore 19.30. Info: 06-8082058.

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