Pier Francesco Borgia
Gran parte del merito, nei ritratti di Rochelle Cheever, va ascritto senza dubbio alla istintiva simpatia dei modelli. Lartista americana torna con una mostra intitolata «Paradiso dei bambini» (al Vittoriano fino al 12 febbraio). Unesposizione che si caratterizza, innanzitutto, per la bellezza dei personaggi ritratti. Cinquanta bambini per cinquanta fotografie ritoccate ad arte. Un lavoro «misto» che unisce larte tradizionale (la pittura) alla tecnologia contemporanea (la fotografia). Una tecnica già rodata dallartista originaria dellArizona ma da anni residente nella Città Eterna. «Quel che emerge è un racconto visivo per metà narrativo e per metà ideale - spiega Duccio Trombadori, curatore della mostra -. Un racconto che mette in movimento la memoria e lesperienza di chi vive a contatto con le immagini». La manipolazione creativa delle fotografie si propone come obiettivo non solo di descrivere la bellezza e la carica di simpatia dei piccoli modelli, ma anche quello di raccontare la storia che si portano alle spalle. Una storia, va da sé, di allegra spensieratezza e di felicità. Quel paradiso, insomma, che i bambini si portano dietro nello sguardo e che ci chiedono sempre e comunque di condividere.
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