«Tutti i plus di Mahindra pronta a stupire gli italiani»

Quando la divisione automobilistica del gruppo Mahindra, tra i main sponsor dei Mondiali di calcio attraverso la divisione informatica Satyam, ha deciso di sbarcare con le sue vetture in Europa, ha scelto l’Italia come base per le sue attività, fissando ad Ariccia il quartier generale di Mahindra Europe.
La filiale europea è oggi guidata dall’amministratore delegato Angelantonio Molfetta, con il quale andiamo alla scoperta del costruttore indiano.
La storia di Mahindra come costruttore automobilistico nasce oltre 60 anni fa, quando in India cominciò la produzione, su licenza americana, della leggendaria «jeep», mezzo rude e funzionale, adatto a uno sterminato Paese che iniziava il suo cammino verso la modernità.
Oggi, se guardiamo la gamma dei nostri modelli, ritroviamo ancora quelle caratteristiche, perché i pick-up Bolero e Goa e il fuoristrada Thar sono veicoli sinceri, fortemente improntati alla funzionalità e all’uso cui sono destinati.
Si potrebbe dire che mancano di appeal. Può essere un limite alla vostra espansione?
«Nei nove anni trascorsi da quando ha iniziato il suo cammino, Mahindra Europe ha operato per creare un’immagine di solidità attorno ai suoi pick-up, veicoli destinati a essere partner affidabili in ogni tipo di attività, flessibili nella loro configurazione e versatili nell’utilizzo su ogni terreno».
Questa specializzazione ha limitato la vostra espansione nel continente?
«No. Siamo presenti su 12 mercati europei e in Italia possiamo contare su una rete di 62 dealer destinati a salire presto a 75, una copertura che riteniamo ottimale e ci consente di essere vicini a tutti i nostri clienti. È una rete che abbiamo creato puntando sulla formazione, anche in vista della crescita che ci attendiamo nei prossimi 3-4 anni, un gruppo di concessionarie che sono multimandatarie e alle quali chiediamo soltanto di non rappresentare marchi cinesi o coreani».
È una rete orientata soprattutto ai clienti professionali?
«Sicuramente, dal momento che non importiamo auto, e si tratta di una rete molto specializzata che può contare su uno dei plus dei nostri veicoli che consiste nella disponibilità di un grande numero di allestimenti curati da Mahindra che sollevano il cliente dalla ricerca di allestitori terzi e di poter contare sulla garanzia della casa anche quando l'allestimento è particolarmente complesso. Mi riferisco, per esempio, ai veicoli preparati per il soccorso alpino, ai mezzi antincendio e alle trasformazioni per vigili del fuoco e protezione civile che curiamo direttamente. L’allestimento originale consente inoltre di contenere i costi di veicoli che possono vantare un prezzo iniziale decisamente concorrenziale, esempi di elevato “value for money”».
Questo per quanto riguarda Bolero e Goa. Ma qual è il ruolo del fuoristrada Thar?
«Premesso che anche i due pick-up possono essere ottimi compagni per il tempo libero e non soltanto dei mezzi da lavoro, posso dire che il Thar presentato nel 2010, pur conservando il Dna che discende dalla vecchia e unica “jeep”, si presenta come vettura ideale per chi ama il fuoristrada puro ed è disposto ad alcuni sacrifici rinunciando a complessi gadget di cui sono pieni i veicoli coreani e giapponesi, che non riteniamo comunque nostri concorrenti perchè il Thar è destinato a una piccolissima nicchia di cultori dell’off-road che non trovano alternative sul mercato».
Come sta affrontando Mahindra questa lenta uscita dalla crisi?
«Anche con una gamma così particolare come la nostra è difficile fare previsioni per il 2010 nel quale pensiamo di consegnare in Italia fra i 1.000 e i 1.500 pezzi, potendo contare sul fatto che dopo la fine degli incentivi i nostri pick-up con motorizzazione diesel sono tornati a essere preferiti rispetto a quelli dei concorrenti che avevano puntato tutto sulla doppia alimentazione benzina/Gpl o metano.

Ma i nostri programmi guardano più avanti, al 2014 quando prevediamo di collocare sul mercato europeo circa 10mila unità, con oltre 4mila veicoli soltanto in Italia. A partire dal 2011, infatti, cominceremo a presentare nuovi interessanti modelli fra i quali un Suv, nuovi veicoli commerciali fino a 35 q.li e la Xylo, un monovolume a 5 posti con caratteristiche da fuoristrada».

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