Tutti i pro e i contro il «corpo» di Berlusconi

Tutti i pro e i contro il «corpo» di Berlusconi

Prima ancora dello «scandalo» di Bari, prima ancora che scoppiasse il caso delle foto di Villa Certosa, qualcuno già «indagava» su come Silvio Berlusconi, sia come imprenditore che uomo della politica, avesse usato negli anni la propria immagine fotografica. È Marco Belpoliti, saggista, scrittore ed editorialista per La Stampa, autore del libro «Il corpo del capo», edito da Guanda, che presenterà domani sera alle 21.30 (ingresso libero) nel cortile di Palazzo Tursi nell’ambito di Genovestate 2009, rassegna ideata dal Teatro dell’Archivolto in collaborazione con il Comune.
«Il corpo del capo». Una specie di «ossessione», quella di Belpoliti, che muove dall’aprile 2001, quando milioni di italiani ricevettero l’opuscolo elettorale, «Una storia italiana», in cui Berlusconi raccontava la propria vita scandita da parole e immagini. Ed ecco allora Silvio diventare protagonista, nelle pose all’Alain Delon degli anni Ottanta, negli scatti che lo ritraggono nelle vesti di futuro capo di Stato nel decennio successivo, nelle foto familiari e in quelle elettorali. Belpoliti non si ferma qui, scavando e trovando similitudini e affinità con il corpo di Mussolini e insistendo poi sui trapianti di capelli con tanto di bandana, sul ritocco fotografico e sulla chirurgia estetica, tutto a servizio e beneficio del corpo del capo.
Non c’è dubbio che la serata di apertura di questo ciclo di incontri troverà terreno fertile al dibattito. Ad animarlo, con l’autore del libro, ci saranno Claudio Bartocci, docente di Fisica matematica all’Università di Genova e autore di vari saggi sulla storia del pensiero matematico, e Massimiliano Lussana, capo della redazione genovese de «il Giornale», che si «scaglierà» contro il libro.
In attesa di conoscere chi riuscirà a far valere la sua opinione, ecco martedì (sempre nel cortile di Tursi e sempre alle 21.30) il secondo incontro, di tutt’altro tono, con lo scrittore napoletano Diego De Silva. Autore di romanzi e racconti di atmosfera noir con risvolti sociali, ma capace di anche di storie più leggere come nel fortunato «Non ho capito niente», lo scrittore racconta con ironia e umanità la sua Napoli, spesso attraverso lo sguardo dei più deboli, in bilico tra storie di malaffare e vita quotidiana. L’incontro, cui partecipa Ernesto Franco, direttore editoriale dell’Einaudi, prende in prestito il titolo «Crimini Italiani» da una delle antologie di racconti in cui De Silva ha pubblicato i propri lavori. La serata sarà arricchita da letture tratte dai suoi libri come «Certi bambini», in cui De Silva racconta uno dei peggiori delitti che la criminalità possa commettere, cioè il furto dell’infanzia.
Ma la rassegna di incontri con le firme del giornalismo e della letteratura italiana volta ad esplorare le dinamiche politiche, sociali e psicologiche del mondo di oggi, una sorta di indagine narrativa e teatrale della contemporaneità, non si ferma qui.
Lunedì 13 luglio sarà la volta di Daria Bignardi, fresca vincitrice del Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice, che presenterà «Non vi lascerò orfani», il libro dedicato alla sua mamma che le è valso il riconoscimento. La figura della madre, così amata ma anche così ingombrante, sarà pertanto il tema centrale dell’incontro. A confrontarsi con la Bignardi, una delle giornaliste e conduttrici televisive più apprezzate e preparate e ora anche autrice di un romanzo di grande successo, sarà Gianna Schelotto, scrittrice e psicoterapeuta, autrice di lavori sul comportamento umano, in particolare di figure femminili e familiari.
«La fortuna non esiste» è invece il titolo del libro di Mario Calabresi che sarà protagonista dell’incontro nel cortile di Palazzo Tursi nella sera di mercoledì 22 luglio. Neodirettore de La Stampa, già corrispondente di Repubblica in America durante i mesi della campagna elettorale di Obama, Calabresi è autore di libri in cui racconta in prima persona emozionanti episodi di vita reale. Dopo il successo di «Spingendo la notte più in là», sul dramma della sua e di altre famiglie vittime del terrorismo, Calabresi ha appena pubblicato per Mondadori «La fortuna non esiste». Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi: cosa succede quando si cade e come fare a ritornare a vivere.
I «Romanzi criminali» di Giancarlo De Cataldo chiudono la rassegna Genovestate venerdì 24 luglio. Magistrato, scrittore e autore di sceneggiature, De Cataldo abbina in modo perfetto le sue due passioni: il crimine e la letteratura.

È infatti autore di numerosi lavori di atmosfera noir, tra cui il fortunatissimo «Romanzo criminale» sulle vicende della Banda della Magliana, da cui sono stati tratti un film e uno sceneggiato televisivo di grande successo, e i recenti «La forma della paura» e «Onora il padre. Quarto comandamento».

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