Tutti in piazza, ecco come arrivarci

È il trionfo lessicale del suffisso “ista”: analista, programmista, persino dietista. È una prova di opulenza fuori luogo, in un momento inopportuno, nel cuore del periodo elettorale. È la solita manovra generosa con le tasche altrui.
Stiamo parlando di una trentina di consulenze mascherate da incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, i famosi co. co. co., elargiti e attivati in queste settimane da Laziodisu. Sul piatto sono stati messi - e spesi - all’incirca 500 mila euro.
È già successo e continua a succedere altrove: allora inutile stupirsi che la tendenza venga confermata pure qui, dall’organizzazione che si occupa di garantire il diritto agli studi universitari.
Il sipario si è aperto il 16 dicembre del 2009: quel giorno sono stati pubblicati una raffica di avvisi di selezione pubblica, ben undici, per un pacchetto ragguardevole di posizioni, 34 per l’esattezza. Peschiamo a caso: specialisti di processo, analisti programmatori, un esperto di rendicontazione dei fondi europei, oltre alla vera “chicca”, la dietista. Una figura che, per 9 mila euro spalmati in sei mesi, avrà il compito di «elaborare menu settimanali secondo le “Linee guida per la popolazione italiana”». A livello formale, nei bandi pubblici c’è l’indispensabile per garantirne la regolarità: sono stati pubblicizzati in maniera adeguata, indicano puntualmente quali caratteristiche ogni candidato deve avere e secondo quali criteri la selezione sarà (o, meglio, è stata) effettuata. L’inghippo però c’è e ha provocato più di un malumore nei corridoi di via Cristoforo Colombo. Innanzitutto la scelta di fare un’infornata così corposa di co.co.co. è quantomeno discutibile: il loro utilizzo nelle pubbliche amministrazioni dovrebbe essere riservato ad incarichi di alta professionalità e in casi rari, verificata l’impossibilità di utilizzare professionalità interne per non fare lievitare i costi. Vero è che sono meno appariscenti rispetto alle consulenze belle e buone che sanno di regalo ad personam.


Altro punto focale è la data in cui Laziodisu, così come altre agenzie regionali, si è accorta, all’improvviso, in una volta, di avere disperato bisogno di una dietista e di sistemisti: metà dicembre 2009. Ovvero a tre mesi e spiccioli dalle elezioni, la fine dei giochi, l’ultimo giro di valzer prima del ribaltone, non importa in quale direzione.

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