Tutto pronto per l’Eco-Marathon

Diego Luigi Marin

Vincerà chi saprà fare più strada consumando (e inquinando) meno: vale per tutti noi, in un quadro di mobilità sostenibile, e più ancora per i concorrenti attesi alla tradizionale maratona ecologica che Shell organizza quest’anno in Francia, nel circuito di Nogaro il 20 e 21 maggio.
L’Eco-marathon è una sfida che si ripete con un crescente successo di partecipazione fin dal 1985. Da allora, quando il record fu di 680 chilometri con un litro di carburante, la resa energetica è sestuplicata: con l’equivalente di 4 litri di combustibile i veicoli in gara oggi potrebbero coprire la Parigi-Pechino.
Nel 2005 sono stati 3.836 i km percorsi dal mezzo a idrogeno vincitore della competizione internazionale, sempre accesissima tra gli studenti di università e istituti tecnici. L’imminente edizione è la più affollata di sempre, con 255 team al via (28 in più del 2005), provenienti da tutta Europa, Brasile e Arabia Saudita: oltre 3mila studenti di 160 atenei e scuole di specializzazione e di 70 istituti tecnici. «Questa sfida - spiegano gli organizzatori - è centrata sull’educazione e la formazione dei giovani. Si prefigge di promuovere la ricerca per combustibili più puliti e nuove fonti di energia alternativa». Per l’Italia sono 4 le squadre in lizza: Politecnico di Milano, liceo scientifico Quadri di Vicenza e istituto tecnico industriale Bucci di Faenza (due equipaggi) schierano i prototipi X-Team, E-Tech3, Clipper e Idrogenius. Sulla linea di partenza, non solo veicoli futuribili, ma anche modelli verosimili della city-car prossima ventura. Dal 2003, infatti, l’Eco-marathon ha inaugurato la categoria Urban Concept, alla quale è iscritta una ventina di team. Quanto al tipo di carburante impiegato, prevale tra le scelte la benzina, con 163 veicoli in gara, davanti a gasolio e Gpl, rispettivamente con 21 e 19.

I prototipi che sfruttano fonti di energia alternativa sono invece 52, il doppio dello scorso anno, con una netta preferenza per i bio-carburanti, che alimentano i mezzi di ben 23 equipaggi; i restanti si affidano all’energia solare o elettrica e all’idrogeno.

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