È uno degli autori più «saccheggiati» dal grande schermo. Le sue opere, attuali come non mai per i temi trattati, sono state riproposte fedelmente, parzialmente riadattate o completamente stravolte e rivisitate dai maggiori registi e sceneggiatori cinematografici della storia del cinema. William Shakespeare, del resto, come notava Emanuela Martini nel suo libro Ombre che camminano. Shakespeare nel cinema (ed. Lindau) «...scriveva per il teatro, per il pubblico, per essere rappresentato (e per vendere): perciò, è come se avesse scritto per il cinema. E quella fra il cinema e Shakespeare è la storia di un amore che sembra inarrestabile». Non citiamo a caso questo volume perchè la Cineteca Italiana, confermandosi un vero e proprio «motore» di iniziative di qualità, da oggi fino al 27 gennaio dedica, alle trasposizioni cinematografiche delle opere del Bardo, una ricca ed esauriente rassegna (diciannove pellicole in tutto, alcune delle quali proposte in versione originale con sottotitoli) che prende il titolo proprio dal libro della Martini uscito nel 1998, in occasione del Bergamo Film Meeting. I titoli proposti spaziano dai classici più puri ad autentiche «chicche» firmate da autori che hanno voluto sperimentare un linguaggio diverso, pur mantenendo una fedeltà di fondo ai testi shakesperiani. Tra queste spiccano, senza dubbio, i cinque film cine-televisivi di Carmelo Bene presentati, per la prima volta, allOberdan. Così, il 20 vedremo sia Amleto sia Hommelet for Hamlet, che prendono spunto non solo dallopera di Shakespeare più rappresentata al cinema ma interagiscono anche con il racconto Amleto ovvero le conseguenze della pietà filiale di Jules Laforgue. Sempre di Bene, vedremo Macbeth Horror Suite (il 9), il Riccardo III (il 24) e quellOtello (il 13) che la Rai fece registrare nel 79 ma che non mandò in onda per problemi produttivi salvo poi recuperarne, ventanni dopo, il girato. Visionario e sperimentale è certamente il controverso Re Lear (il 15) di Godard, uno dei pochi casi di adattamento su grande schermo di unopera che, contrariamente ai vari Romeo e Giulietta, Otello e Macbeth, è sempre stata molto difficile da rappresentare. Da non perdere è anche linnovativo, per quel tempo (è del 64), Gamlet (il 14/1) di Grigorij Kozintsev, che beneficiò di mezzi imponenti, concessi dalle autorità, per questa sorta di sfida che il cinema sovietico lanciò alla cultura occidentale. Non poteva mancare, nel cartellone allestito dalla Cineteca, lAmleto (il 17/1) del 48 di Laurence Olivier, la più celebre delle versioni su celluloide della storia del principe di Danimarca, premiata con ben cinque premi Oscar.
Completano la rassegna titoli più o meno conosciuti come Una commedia sexy in una notte di mezza estate di Woody Allen (il 10), lEnrico V (il 9) che segnò il debutto alla regia cinematografica di quel Kenneth Branagh del quale vedremo anche Molto rumore per nulla (il 10) e Nel bel mezzo di un gelido inverno (il 17), il Macbeth di Orson Welles completato a basso costo in soli 27 giorni e presente anche con il difficoltoso Otello (il 16), il Riccardo III (l8) di Richard Loncraine e quello di Al Pacino (il 14), Romeo + Giulietta (il 13) del geniale Baz Luhmann, Rosencrantz e Guildenstern sono morti (il 10) di Tom Stoppard e lepisodio Che cosa sono le nuvole (il 16) di Pasolini interpretato dallindimenticabile Totò. Per informazioni: tel. 02-77406316, www,cinetecamilano.it, www.provincia.milano.it/cultura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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